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Montorio, situazione tesa

Si impicca in carcere, ci aveva già provato
E un altro detenuto ingoia pile e lamette

Montorio, situazione tesa
Il carcere di Montorio
Il carcere di Montorio
Il carcere di Montorio
Il carcere di Montorio

Un detenuto quarantenne di origine nigeriana si è tolto la vita impiccandosi nella sua cella a Montorio. L’uomo, in carcere da gennaio e in attesa di giudizio, è stato soccorso dagli agenti di custodia e portato in infermiera, dove gli è stato eseguito un massaggio cardiaco con defibrillatore, ma senza esito positivo.

Aveva già provato ad uccidersi dopo l'arresto avvenuto poco meno di un mese fa.

Nel carcere veronese un altro detenuto maghrebino è stato portato in codice rosso all’ospedale per aver ingerito pile e lamette.

 

Intanto, denuncia il Sappe, un altro detenuto avrebbe minacciato gli agenti con una lametta, sferrando un pugno in faccia a uno di essi, dichiarato guaribile in 15 giorni dal pronto soccorso.

 

«UN FALLIMENTO DELLO STATO»

«Un detenuto che si toglie la vita in carcere è un fallimento per lo Stato. Vittime innocenti di un disagio individuale a cui non si riesce a fare fronte nonostante gli sforzi e l’impegno degli operatori, in primis le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria che il carcere lo vivono nelle sezioni detentive». Lo afferma in una nota Donato Capece, segretario generale del Sindacato degli agenti penitenziari Sappe, commentando l’episodio. Capece esprime inoltre solidarietà al poliziotto penitenziario aggredito.

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