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Sfrattata con tre figli A Nalika serve aiuto

Nalika con i suoi figli e le valigie pronte FOTO MARCHIORI
Nalika con i suoi figli e le valigie pronte FOTO MARCHIORI
Nalika con i suoi figli e le valigie pronte FOTO MARCHIORI
Nalika con i suoi figli e le valigie pronte FOTO MARCHIORI

Le valigie erano già pronte ieri mattina quando, alle 11.30, l’ufficiale giudiziario si è recato in via Roveggia per procedere allo sfratto esecutivo di Nalika e i suoi tre figli. Il ragazzo più grande era a scuola, mentre i piccoli di 5 e 7 anni scorrazzavano intorno alla madre, per cercare di captare qualcosa sulla situazione anomala e incerta che stanno vivendo. Alla fine, nonostante si fosse già al terzo sollecito, lo sfratto è stato rinviato alla metà di febbraio, dando ulteriore tempo alla famiglia di correre ai ripari. Ma Nalika, 40 anni, dello Sri Lanka, da 20 anni residente a Verona, ha poche speranza di farcela con il supporto del marito, con cui, su sollecito degli assistenti sociali del Comune, ha sottoscritto un accordo per trovare una soluzione abitativa in autonomia. «Dopo l’udienza per la separazione, ad agosto, il giudice ha stabilito le cifre di mantenimento per i figli che a dicembre e gennaio sono state versate solo per metà dal padre, forse perché anche lui in difficoltà economica», evidenzia Manola Russo, avvocato di Nalika. «L’accordo promosso dagli assistenti era intrinsecamente destinato a fallire, visto che i due non sono in buoni rapporti. Il risultato è che il marito non ha pagato gli affitti, Nalika non riesce a subentrare al suo posto, nonostante ne abbia la volontà, e sarà sfrattata con i bambini. Non desidero aumentare il conflitto tra le parti con delle denunce, il reale e urgente obiettivo è trovare un’abitazione per lei i bambini». Dal Comune fanno sapere che l’aiuto ci può essere, ma va messo in moto tramite un nuovo iter, dimostrando che la soluzione autonoma sia impraticabile. A quel punto, essendo coinvolti dei minori, i servizi sociali potrebbero intervenire a loro tutela. «Ho fatto presente più volte agli assistenti sociali che si tratta di un percorso difficile che necessita del loro supporto», conclude Russo. «Nalika ha bisogno di essere messa nelle condizioni di incrementare la sua attività lavorativa: ad agosto si è concluso il suo contratto come colf. E di poter essere aiutata a individuare una locazione. Ci sono associazioni, come la Caritas, che la possono aiutare, ma solo a fronte di un progetto accompagnato dai servizi sociali. Non si deve intervenire in extremis, quando sarà per strada, soprattutto per i bambini». •

C.BAZZ.

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