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Il funerale

Se ne è andata a 15 anni Teresa, testimonial Abeo: «Ha vissuto con un'intensità unica»

La musica, le lacrime, la delicatezza dei ricordi condivisi ad alta voce e una nuvola di palloncini dei suoi colori preferiti, blu e viola, lasciati volare in cielo. È l'ultimo e affettuoso saluto a Teresa Alliney, la quindicenne testimonial di alcune delle campagne dell'Abeo di Verona che se n'è andata nella notte di domenica scorsa, a causa di un male che le era stato diagnosticato all'età di otto anni.

Ieri mattina si è tenuto il funerale in Duomo, alla presenza di moltissimi ragazzi che hanno atteso sul sagrato l'arrivo del feretro, una bara bianca sulla quale è stato adagiato un cuscino di fiori colorati e un nastro con su scritto «Ciao Titti», l'appellativo usato in famiglia. Una folla di persone si è stretta attorno ai suoi genitori, il papà Alberto e la mamma Monica Mariani, autrice televisiva e sceneggiatrice, fra le altre, della popolare fiction di Rai Uno «Il paradiso delle signore», ai suoi fratelli Giovanni e Nicola e alla nonna Chiara.

Non sono voluti mancare i compagni e i professori del liceo artistico, dove Teresa frequentava la seconda classe. Erano presenti anche gli ex alunni e gli insegnati delle scuole Rubele e Duca D'Aosta, dove aveva frequentato le elementari e le medie, e alcuni docenti della scuola in ospedale che l'hanno affiancata durante i periodi di ricovero, oltre agli scout della sezione Cngei e i volontari dell'Associazione bambino emopatico oncologico.

«Teresa ha vissuto con un'intensità che noi non possiamo nemmeno sfiorare, sapendo che la sua vita poteva essere breve e che dunque era importante ogni ora di ogni giorno», ha sottolineato nell'omelia il parroco del Duomo, don Luigi Cottarelli. Alla messa è seguita una commemorazione laica con un susseguirsi di testimonianze che hanno evidenziato l'affetto di tutti nei confronti della ragazza. «Siamo cresciuti insieme accompagnati dalla tua risata e dalla tua bontà. Resterai per sempre la nostra Terry», hanno detto gli amici d'infanzia, condividendo aneddoti e ricordi. Teresa era benvoluta per il suo entusiasmo nei confronti della vita e per il coraggio e la consapevolezza con cui ha affrontato sette anni di lotta alla malattia, che per un periodo era sembrata sconfitta. Nel 2019 aveva tagliato il nastro all'inaugurazione di Villa Fantelli, la nuova sede di via Mameli che l'Abeo ha restaurato e messo a disposizione delle famiglie che assistono i loro bambini malati e ricoverati all'ospedale di Borgo Trento.

In quell'occasione era stata fotografata sorridente tra i calciatori e le calciatrici dell'Hellas Verona, ma la giovane era anche entrata nel cuore di diversi personaggi dello spettacolo, su tutti Jovanotti, che le ha più volte dedicato saluti e pensieri. Dai suoi famigliari sono arrivati ringraziamenti e ricordi carichi di emozione e di una forza straordinaria.

«Da bambina, Teresa portava sempre in testa un fermaglio con un fiocco rosa», ha raccontato sua mamma. «Dopo la diagnosi l'ho messo da parte, perché in quel momento mi era sembrato il simbolo del regalo che sarebbe stata la nostra vita con lei. Oggi (ieri per chi legge ndr) l'avrei voluto portare, ma non l'ho trovato. A Teresa non sarebbe mai successo, lei era estremamente ordinata e nell'organizzare le cose metteva quella forma d'amore altissima che è l'attenzione. Niente doveva essere fatto distrattamente, tutto doveva lasciare un segno. Vivere accanto a un essere straordinario come lei sapendo che molto probabilmente lo perderai, infonde a ogni momento qualcosa di unico». .

Laura Perina

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