<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
LA CONVENZIONE

Scuole dell’infanzia
e religione: Curia
e Comune firmano

Il sindaco Federico Sboarina e il vescovo Giuseppe Zenti firmano la convenzione
Il sindaco Federico Sboarina e il vescovo Giuseppe Zenti firmano la convenzione
Il sindaco Federico Sboarina e il vescovo Giuseppe Zenti firmano la convenzione
Il sindaco Federico Sboarina e il vescovo Giuseppe Zenti firmano la convenzione

Sottoscritta questa mattina in Vescovado la convenzione tra Comune e Diocesi per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole dell’infanzia comunali. Hanno firmato l’atto il sindaco Federico Sboarina ed il vescovo Giuseppe Zenti, presente anche l’assessore all’Istruzione Daniela Maellare.

 

La convenzione rinnova la precedente e ha durata quinquennale. Secondo il documento, «l’insegnamento della religione cattolica è impartito nel rispetto della libertà di coscienza degli alunni e della scelta libera dei genitori, secondo programmi che devono essere conformi alla dottrina della Chiesa e delle finalità e metodologia della scuola». La scelta dell’insegnamento dev’essere fatta all’atto dell’iscrizione dei bambini alla scuola e avrà durata per l’intero anno scolastico, senza determinare alcuna forma di discriminazione in relazione ai criteri di formazione delle classi, alla durata dell’orario giornaliero o alla collocazione dell’insegnamento nel quadro delle lezioni.

 

L’insegnamento è impartito da insegnanti in possesso di idoneità riconosciuta dall’Ordinario Diocesano per 60 ore l’anno per sezione. «Un momento di collaborazione», ha evidenziato il sindaco, «tra l’Amministrazione comunale e la Diocesi sui valori fondanti ed identitari della nostra comunità e del territorio. Principio cardine è il diritto dei genitori di scegliere se avvalersi o meno di tale insegnamento». «L’insegnamento della religione non è un fatto secondario», ha precisato il vescovo, «e rappresenta un’opportunità per gli studenti di venire a conoscenza di nozioni che, diversamente, non potrebbero apprendere. Si tratta di aspetti culturali che sono parte integrante della nostra società e che non possono essere ignorati. Non conoscerli è un impoverimento educativo».

Suggerimenti