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Le proteste contro il green pass

Disordini a Roma, denunciato un veronese per devastazione e saccheggio

PROTESTA ROMA NO GREEN PASS

Devastazione e saccheggio. Con queste gravissime accuse un veronese è stato denunciato a piede libero, in quanto ritenuto responsabile dell’attacco alla sede nazionale della Cgil. Si tratterebbe, è tutto ciò che trapela dalle indagini in corso, di una persona già nota alle forze dell’ordine. Dal lavoro della polizia scientifica, che sta passando al setaccio decine di filmati sui gravi fatti avvenuti sabato a Roma, potrebbero emergere responsabilità anche di altri veronesi. Sono circa seicento le persone finora identificate.
Tra i 12 arrestati dalla polizia ci sono anche il leader nazionale di Forza Nuova Roberto Fiore e il dirigente romano Giuliano Castellino. I due sono accusati di aver guidato l’assalto alla sede della Cgil, devastata dai militanti di Forza Nuova. Entrambi sono stati più volte invitati a Verona dagli esponenti locali del movimento di estrema destra. Lo scorso 6 settembre Fiore era intervenuto all’apertura della nuova sede del movimento in zona Stadio. A fare gli onori di casa c’era Luca Castellini, coordinatore per il Nordest e anch’egli presente alla manifestazione romana. «Fin dal primo lockdown», aveva detto l’esponente veronese, «siamo in ogni piazza al fianco di un popolo finalmente unito che ha capito dove sta lo schiavo e dove sta l’uomo libero». Ogni sabato di protesta contro l’odiato certificato verde, Castellini è in prima fila nei cortei. Spesso alzando al cielo l’enorme tricolore, simbolo identificativo dei cortei contro le restrizioni anti-pandemia.

 

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Il romano Giuliano Castellino, definito «esempio dei nostri valori e soldato politico dal cuore puro», da parte sua, era stato tra i protagonisti del convegno su «Verona Vandea d’Italia» svoltosi il 24 novembre 2018 a Porta Palio dopo lo «sfratto», subito in seguito ad un blitz degli antifascisti, dal Grand Hotel di corso Porta Nuova. Il più applaudito fu proprio lui. «Siamo fascisti, perché è da lì che nasciamo». E aveva confessato: «Il carcere l’ho sopportato grazie alla fede e a Forza Nuova». Infine, aveva additato nel «sottopotere che si annida nella magistratura, nei giornali, nelle questure e nelle caserme» il nemico da combattere. 
Ma la madre di tutte le battaglie ora è contro il Green pass. «Fino a che non verrà ritirato», avverte una nota di Fn, che “rivendica” l’attacco alla sede sindacale nella capitale e firmata, tra gli altri, anche dal veronese Castellini, «la rivoluzione popolare non fermerà il suo cammino, con o senza di noi. Ma nemmeno lo scioglimento di Fn potrebbe invertire la rotta di quanto sta avvenendo e avverrà nelle prossime settimane».
I toni sono minacciosi: «Mesi di piazze pacifiche non hanno fermato l’attuazione accelerata del Great Reset, ora la musica è cambiata e il direttore d’orchestra e compositore è solo il popolo in lotta, che ha deciso di alzare il livello dello scontro. Dell’antifascismo», è la conclusione di Forza Nuova, «e delle vecchie categorie ideologiche del secolo scorso al popolo non interessa nulla».

Enrico Santi

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