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Morirono 16 studenti

Schianto del bus
ungherese: «Le prove
sulle responsabilità»

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Il bus ungherese schiantato in A4 il 20 gennaio 2017
Il bus ungherese schiantato in A4 il 20 gennaio 2017
Il bus ungherese schiantato in A4 il 20 gennaio 2017
Il bus ungherese schiantato in A4 il 20 gennaio 2017

Riprende domani in Corte Zanconati presso il Tribunale di Verona il processo per la strage del bus ungherese accaduta il 20 gennaio 2017 in prossimità dell’uscita del casello di Verona Est, in cui persero la vita 16 studenti magiari. L’udienza riprende dopo che il Gup Gorra ha autorizzato la notifica dei decreti di citazione di responsabilità civile. Dopo l’udienza ci sarà conferenza stampa dell’associazione Aifvs, l’associazione italiana familiari e vittime della strada Onlus presenterà, presso il locale «Liston 12» di Verona, la consulenza tecnica di parte che ricostruisce le varie fasi e responsabilità del gravissimo incidente. All’incontro saranno presenti molte delle vittime ungheresi, i loro avvocati che hanno contribuito a sostenere le spese delle perizie, gli avvocati Davide Tirozzi e Walter Rapattoni, il direttivo nazionale Aifvs Onlus assieme ad altre vittime.

 

È la prima volta in Italia che una associazione di vittime presenta una propria attività istruttoria e di ricostruzione cinematica. «Siamo riusciti a mettere in evidenza le gravi responsabilità dell’autista Janos Varga e di Autostrade, nella causazione del gravissimo incidente, raccogliendo prove nostre che mostreremo nel corso della conferenza stampa», ha dichiarato l’avvocato pescarese Rapattoni.

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