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Amministrative 2022

Sboarina ricandidato sindaco, vicino l'accordo nel centrodestra

Sboarina in consiglio comunale nel 2017
Sboarina in consiglio comunale nel 2017
Sboarina in consiglio comunale nel 2017
Sboarina in consiglio comunale nel 2017

A un passo dal traguardo. E nelle ultime ore lo scatto che potrebbe rivelarsi decisivo. Anche se in politica di certo c’è quasi nulla. Comunque al tavolo nazionale del centrodestra, tra Fratelli d’Italia e Lega, dopo una estenuante trattativa, la quadra per la ricandidatura a sindaco di Federico Sboarina sarebbe stata trovata. E nell’accordo potrebbe rientrare anche Forza Italia, non più nella maggioranza di Sboarina, di cui fanno parte FdI, Lega, Verona Domani e Battiti.

 

Sboarina con Salvini e Fontana nel 2018
Sboarina con Salvini e Fontana nel 2018

 

A imprimere un’accelerata, dopo che la Lega non aveva dato il via libera e rinviato a dopo le elezioni del presidente della Repubblica qualsiasi decisione sulle elezioni comunali del 2022, sarebbe anche il fatto che lo scenario delle candidature si sta definendo. Dopo l’ex sindaco e ora consigliere comunale Flavio Tosi, per il Fare, già da diverse settimane in campagna elettorale anche con i manifesti, è uscito allo scoperto il candidato del centrosinistra unito, l’ex calciatore Damiano Tommasi. Ecco allora che nel centrodestra, con FdI di Giorgia Meloni che non ha mai messo in discussione la ricandidatura dell’uscente Sboarina, di FdI, c’è voglia di stringere i tempi. Anche nell’ambito di un accordo ampio per Padova e Belluno, pure al voto.
Tutto in discesa, dunque? E dopo un tira e molla tra FdI e Lega di Matteo Salvini - non tutta propensa a restare su Sboarina - si stanno acquistando magari tarallucci e vino, per far comprendere anche plasticamente la ricomposizione? No, qualche ritocco all’accordo resterebbe da fare. Già, perché si tratta di un “accordone”. Che potrà anche tener conto dell’esito elettorale. Con in mano, più che il manuale Cencelli per assegnare poltrone in Giunta e negli enti in base al peso delle forze e agli accordi, una sorta di enciclopedia Cencelli. Molto di più.
Comunque, a quanto si apprende nei corridoi anche virtuali, della politica scaligera, in base all’accordo per confermare Sboarina ricandidato, alla Lega in caso di vittoria dello stesso Sboarina andranno il vicesindaco e metà Giunta. Cioè cinque assessori su 10, vicesindaco stesso compreso. E per questa carica tra i nomi che girano c’è anche quello di Roberto Mantovanelli, attuale presidente di Acque Veronesi, uomo vicino a Lorenzo Fontana, deputato e vicesegretario federale della Lega. Partito che, peraltro, come scritto nei giorni scorsi, quando la strada delle trattative di coalizione sembrava ancora in salita, si vociferava che avesse ipotizzato pure di lanciare un proprio candidato sindaco e tra questi lo stesso Mantovanelli. Ma anche il senatore Paolo Tosato o l’attuale vicesindaco Luca Zanotto.

 

Federico Sboarina con la sua Giunta
Federico Sboarina con la sua Giunta


A pesare, invece ora, sul raggiungimento dell’intesa, ci sarebbero anche altre posizioni che in futuro la Lega potrebbe ottenere. Vale a dire presidenze e cariche nei cda di enti, in primis Veronafiere, oltre a presidenze delle “business unit”, le sottoaziende di Agsm Aim, che per Verona sono tre, Energia, Power cioè produzione, e Calore. Altre tre sono in quota a Vicenza. La Lega a Verona ne chiede due su tre il prossimo cda di Agsm Aim per le nomine, che per Verona spettano al Comune scaligero, sarà il 9 febbraio. La Lega avrebbe ottenuto anche un’intesa per la candidatura a sindaco del centrodestra nel 2027. Come detto, in politica, come nella diplomazia, un risultato che sembra vicino, in un baleno può diventare lontanissimo. Tant’è. In ogni caso, in particolare il centrodestra per Sboarina, se sarà lui, punta a vincere al primo turno. Un eventuale ballottaggio, con chiunque, presenterebbe insidie, pur avendo storicamente il centrodestra i due terzi dei voti dei veronesi. Ma il centrodestra avrà due candidati di peso, visto che c’è anche Tosi. E ciò, in partenza, al netto di chi si candida, è un elemento di debolezza.

Enrico Giardini

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