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IL CASO

San Nicolò, scritte
sulla chiesa e vandali
«Piazza invivibile»

Un ragazzo con lo skateboard e la scritta razzista «ricoperta» sulla facciata di San Nicolò FOTO MARCHIORI
Un ragazzo con lo skateboard e la scritta razzista «ricoperta» sulla facciata di San Nicolò FOTO MARCHIORI
Imbrattata la chiesa di San Nicolò

Durante il venerdì «gnocolar» di tre anni fa era diventata il bersaglio di decine di ragazzi che facevano a gara a chi lanciava le uova più in alto contro la facciata della chiesa, peraltro restaurata da poco. Uno sfregio che lasciò il segno.

 

La chiesa di San Nicolò è ora tornata nel mirino di vandali che ne hanno imbrattato la facciata. Una scritta razzista - «negri di m...» - è stata successivamente coperta, sempre con vernice nera, sulla base di una delle colonne che decorano la facciata della chiesa che sorge a pochi passi dall’Arena.

 

«Per l’opera di ripulitura», fa sapere il parroco don Roberto Vinco, «c’è stato l’interessamento dell’associazione degli Angeli del bello con i quali c’è già collaborazione. Adesso, per poter fare l’intervento di pulitura sulla facciata, presenteremo una richiesta alla Soprintendenza». Non è stata invece sporta denuncia per il danneggiamento.

«Esasperare gli animi non serve, ma in questa piazza», afferma don Vinco, «c’è un problema grosso, che riguarda la presenza pressoché costante di decine di ragazzini provenienti, a ondate, dai quartieri periferici della città e che ne hanno fatto il loro punto di ritrovo, fermandosi fino a notte tarda». Inoltre, da qualche tempo piazza San Nicolò è diventato un luogo di raduno degli amanti dello skateboard, un’attività sportiva non proprio silenziosa.

 

«C’è un problema di convivenza, molte persone anziane protestano per il rumore notturno e incessante. E la mattina per terra restano bottiglie rotte, lattine, sporcizia. Di questa situazione di inciviltà», sorride il parroco, «qualcuno ha persino dato la colpa a me, accusandomi di essere troppo lassista, ma io non sono il padrone della piazza». E aggiunge: «Ad alcuni ragazzini ho chiesto di spostarsi almeno dalla porta della chiesa durante le celebrazioni, ma per tutta risposta è arrivato un coro di parolacce».

Chiasso, urla, esibizioni rumorose con le tavolette a quattro ruote sulla pavimentazione in pietra non hanno risparmiato il periodo delle vacanze natalizie. «Lo stesso trattamento», prosegue il parroco di San Nicolò, «l’hanno ricevuto alcune signore che avevano chiesto ai ragazzi di limitarsi con lo skate durante la messa. Lo sappiamo tutti», conclude, «che quella dai 14 ai 16 anni è un’età “difficilissima“ e per loro questo è diventato un punto per socializzare tra ragazzi e ragazze, giocare e anche picchiarsi a volte... Ciò sta creando problemi di convivenza soprattutto con gli anziani e ci pone interrogativi su cosa andrebbe fatto per gestire queste situazioni e per studiare soluzioni alternative». •

Enrico Santi

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