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Sale slot, arrivano regole più severe

Una sala con slot machine: nel territorio comunale sono attive 16 sale videolottery e 1.306 apparecchi all’interno di vari tipi di esercizi
Una sala con slot machine: nel territorio comunale sono attive 16 sale videolottery e 1.306 apparecchi all’interno di vari tipi di esercizi
Una sala con slot machine: nel territorio comunale sono attive 16 sale videolottery e 1.306 apparecchi all’interno di vari tipi di esercizi
Una sala con slot machine: nel territorio comunale sono attive 16 sale videolottery e 1.306 apparecchi all’interno di vari tipi di esercizi

Dalla Regione un giro di vite sulle slot machine e sulle videolottery, che nel territorio comunale generano un volume d’affari pari a trecento milioni. E maggiori competenze ai Comuni, sul tema della prevenzione dalla ludopatia e delle sanzioni per chi sgarra. In base alla nuova legge regionale le slot machine devono essere distanti dai cosiddetti luoghi sensibili non meno di 400 metri pedonali, mentre sinora la distanza era di non meno di 500 metri in linea d’aria. E ora oltre che da scuole, ospedali, impianti sportivi, luoghi di culto - già sotto la “tutela” della normativa precedente - la distanza di sicurezza delle sale slot comprende anche istituti di credito e sportelli bancomat, oltre che esercizi di compravendita di oggetti preziosi e oro. È INOLTRE VIETATO, ora, oscurare le vetrine dei locali in cui sono installati apparecchi per il gioco e applicare restrizioni alla navigazione attraverso la rete wireless pubblica sui siti web per il gioco d’azzardo. Potranno essere studiate forme premianti per gli esercizi che non installeranno o toglieranno del tutto i dispositivi di gioco. Il Comune potrà poi prevedere sanzioni accessorie per sospendere l’attività, apponendo sigilli agli apparecchi per gioco d’azzardo nel caso di inosservanza della sanzione principale. È quanto tra l’altro prevede la nuova Legge regionale, la numero 38, approvata lo scorso 10 settembre, che stabilisce “Norme sulla prevenzione e cura del disturbo del gioco d’azzardo patologico”. E il Comune, come quello scaligero, devono dunque adeguarsi alle nuove competenze. È quanto ha detto a Palazzo Barbieri l’assessore al commercio e alle attività produttive Nicolò Zavarise, presenti i consiglieri comunali Alberto Zelger, presidente della commissione bilancio, e Roberto Simeoni, di quella sulla sicurezza, della Lega come Zavarise. SUL TERRITORIO comunale di Verona, a fine 2018 (dati forniti dall’Amministrazione comunle, settore commercio) risultavano operative 16 sale videolottery, per un totale di 286 apparecchi. Le slot erano installate anche in 48 tabaccherie, 194 bar, 22 sale gioco, cinque agenzie scommesse, tre sale bingo, tre circoli privati, quattro punti corner e 11 negozi gioco, per un totale di 1.306 dispositivi e un volume d’affari, come detto, di circa 300 milioni. Illustrando la nuova normativa sul gioco d’azzardo, che viene considerando un vero e proprio disturbo patologico (e dopo aver spiegato altri progetti dell’Amministrazione in materia di commercio; altro articolo), l’assessore Zavarise ha detto che oggi, in municipio, ci sarà una riunione con i tecnici del Comune. Proprio per determinare nei dettagli come il Comune dovrà applicare la nuova normativa regionale. Va ricordato che già negli anni scorsi, quando è esploso il fenomeno della ludopatia - che in alcuni casi può portare le persone colpite a finire nella morsa dell’usura, dopo aver speso somme ingenti di denaro per giocare - l’Amministrazione si era già attivata. «Ci stiamo attivando nell’ottica della prevenzione e anche della sicurezza», spiega l’assessore Zavarise, «e dovremo dunque rivedere alcuni aspetti, su un tema particolarmente delicato visto che il tema riguarda attività economiche ma anzitutto persone che in alcuni casi hanno disagi legati alla ludopatia». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Giardini

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