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Saldi, scatta la caccia all’occasione

Una cliente esce da un negozio del centro. Da ieri sono ufficialmente scattati i saldi estivi
Una cliente esce da un negozio del centro. Da ieri sono ufficialmente scattati i saldi estivi
Una cliente esce da un negozio del centro. Da ieri sono ufficialmente scattati i saldi estivi
Una cliente esce da un negozio del centro. Da ieri sono ufficialmente scattati i saldi estivi

Con ribassi che vanno dal 20 al 70 per cento, e sotto una canicola che ha fatto registrate temperature ben oltre i 30 gradi, la città antica ha affrontato ieri il primo giorno di saldi estivi. La giornata ha visto un sostenuto viavai di clienti nelle vie dello shopping; molte le braccia che reggevano più di qualche sacchetto. Ancora una volta, a far tintinnare i registratori di cassa delle attività del centro storico, sono in netta maggioranza turisti. Tedeschi e olandesi, per lo più, ma non mancano gruppi di cinesi, spagnoli, inglesi e italiani. I veronesi, invece, hanno in parte disertato l’appuntamento dello shopping ribassato in centro, preferendo probabilmente i meno suggestivi ma refrigerati corridoi dei centri commerciali. E mancano all’appello anche i russi e, in genere, il ricco turista capace di far battere qualche migliaio di euro in un unico scontrino. Tra la concorrenza del commercio via internet, sconti e promozioni che si susseguono per gran parte dell’anno, e un tipo di turismo low cost, la prima giornata di saldi, pur con qualche eccezione soprattutto nei settori della grande distribuzione, non ha fatto fare grossi balzi ai commercianti della città antica. Anzi. «C’è ormai una flessione al ribasso che si ripropone di anno in anno. E con l’Adigeo alle porte della città, è una tendenza che pesa», analizza Giorgio Faccioni, titolare del Calzedonia di via Cappello e di altri punti vendita abbigliamento e accessori, di target medio alto, tra via Stella e Corso Porta Borsari. «Quello su Verona è un turismo “del gelato” che lascia molto poco sul territorio. Bisognerebbe tornare a investire sull’eccellenza», riflette Faccioni. Le grandi code di clienti, tanto veronesi quanto stranieri, in attesa di acquistare al ribasso accessori e capi costosi, sono solo un ricordo. Calma piatta nei negozi monomarca di lusso come Gucci, Dolce e Gabbana e Louis Vuitton di via Mazzini; per citare alcuni dei pochi grandi marchi rimasti in centro. «Un po’ di movimento c’è ma si tratta davvero di poca cosa. Ci sono sconti e offerte tutto l’anno, il momento dei saldi non è più sentito come una volta», confermano al negozio d’abbigliamento Luisa Spagnoli. «Turisti. E italiani e veronesi che vivono all’estero: ho servito più che altro questo target», spiega Evelyn, responsabile del negozio Gaudì. «I turisti fanno numero, ovviamente. Ma oggi ho servito anche parecchi veronesi, molto interessati a prodotti che magari avevano visto nelle scorse settimane e ora sono tornati ad acquistare», spiega la commessa, voce un po’ fuori dal coro, del negozio di borse e accessori Coccinelle. E nel cuore della Ztl, c’è anche chi ha trasformato la concorrenza del commercio su internet in una risorsa. Marchio simbolo del buon shopping veronese, Al Duca d’Aosta la possibilità di acquistare da pc è anche in negozio, con tanto di mega monitor collegato e funzionante. «Vendiamo molto online: in questo modo possiamo raggiungere tutto il mondo», spiegano. «I negozi del centro sono frequentati, ma i saldi sono ormai qualcosa che non funziona più: una punizione quasi più che un incentivo all’acquisto. Avevano senso in altri tempi, quando ancora c’erano le quattro stagioni: sarebbe meglio traslare il periodo a novembre», è il parere di Tiziano Meglioranzi, commerciante di Sant’Anastasia, tra i promotori del nuovo comitato di commercianti del centro. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ilaria Noro

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