<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
BUONA SANITÀ

Rischia di partorire in auto, il bimbo nasce in una sala parto «improvvisata»

Bloccati sulla strada verso Borgo Trento. L'operatore del «118» dirotta l'allerta. Liam e la mamma stanno bene: al Pronto Soccorso del Policlinico ora rimasto senza servizio di ostetricia li aiuta una squadra speciale
Veronica con il piccolo Liam, avventuroso il suo «sbarco» nel mondo
Veronica con il piccolo Liam, avventuroso il suo «sbarco» nel mondo
Veronica con il piccolo Liam, avventuroso il suo «sbarco» nel mondo
Veronica con il piccolo Liam, avventuroso il suo «sbarco» nel mondo

Liam, peso forma 3,2 chilogrammi, è nato il 3 di giugno. Una data che conterà nella sua vita, perché la prima vera avventura è stata venire al mondo in un ospedale e non in un’auto rallentata nel traffico di Verona Sud. Tutto è andato bene e il merito va all’intuito di mamma Veronica, 43 anni, alla capacità di reazione di papà Geremia, 47, e alla freddezza di un operatore della centrale del «Suem 118 Verona Emergenza», il quale in pochi minuti ha diramato l’allerta e la richiesta di una sala parto «improvvisata» al Pronto Soccorso dell’ospedale di Borgo Roma, ben lontano da quello «Della donna e del bambino», in cui ora nascono i nuovi veronesi.

Il resto l’ha fatto la risposta «di squadra», nell’emergenza, da parte di medici e infermieri, messi di fronte al secondo caso «imprevisto» da quando nel Policlinico non si partorisce più. A trentuno minuti dall’allarme tutto era risolto. Mamma e Liam, trasferiti poi in ambulanza a Borgo Trento, stanno bene e saranno dimessi nelle prossime ore. C’è anche un altro motivo per cui la data di nascita di Liam avrà un peso particolare.

 

UNA DATA INDIMENTICABILE

«Mio marito è un super tifoso dell’Hellas Verona ed è chiaro che la giornata della festa ufficiale, con la nascita di un figlio e il ritorno in serie A non la scorderà mai», sorride la neo mamma (si fa per dire, ci sono già anche Zoe, 13 anni e Anna, 11). Poi, da «laica» del calcio, ammette: «A dire il vero provengo da una famiglia, padre e fratelli, interamente juventina». Ma l’amore, si sa, supera anche le differenze «di curva».

«Tra tante notizie di “malasanità“ è bello potere testimoniare come le persone possano dare e fare il meglio per gli altri», dice Geremia Lovato. «Liam era atteso un giorno più tardi (ieri per chi legge, ndr) ed eravamo tranquilli. Dopo due figli la situazione sembrava del tutto sotto controllo e mia moglie non è certamente il tipo che si spaventa per nulla».

 

 «C'ERA TRAFFICO...»

Nel primo pomeriggio Veronica avverte le prime contrazioni: «Vai a prendere la piccola a scuola, poi forse è meglio se andiamo in ospedale», dice al marito. «C’era traffico da Borgo Roma verso il centro, ho cercato di svicolare sulle strade laterali ma nel frattempo Liam aveva deciso di accelerare. Ho chiamato il “118“, spiegando come Borgo Trento per me fosse irraggiungibile, viste le condizioni. Ho annunciato che mi sarei diretto verso l’ospedale più vicino», racconta Geremia Lovato.

«All’arrivo al Pronto Soccorso di Borgo Roma erano già tutti schierati, pronti e premurosi con una carrozzella. Avevano richiamato un chirurgo, l’anestesista, l’infermiera che aveva lavorato in ostetricia... il parto è avvenuto al su un letto normale. Veronica indossava ancora le scarpe». Tutto rocambolesco ma senza problemi. «Non ero spaventata, sono stati tutti gentilissimi e disponibili», ammette la neo-mamma. «Hanno messo in moto davvero una grande macchina d’emergenza e questa mattina (ieri per chi legge, ndr) mi hanno anche richiamata per sapere se tutto fosse a posto: persone meravigliose».

Il «piano B», improvvisato al telefono, ha risolto la giornata. «Quando Liam ha visto la luce erano tutti commossi», ricorda Geremia. «Questa è l’immagine più bella che voglio portare con me della nascita di mio figlio. Bravi, che altro si può dire...». Poi confida: «In casa, tra femmine e maschi, eravamo fermi sul 3 a 1, ora siamo sul 3 a 2». Se fosse un risultato calcistico lascerebbe aperto anche un pareggio. Da «assorbire», ora, c’è la tripla emozione in sole 24 ore: un figlio che nasce, un gruppo di professionisti che mette in campo l’“anima“ e la squadra del cuore che torna in serie A. Dopo la «giornata perfetta» Liam è già arruolato: passerà qualche anno, forse ci sarà già un nuovo «Bentegodi», sicuramente avrà un posto in Curva Sud.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Paolo Mozzo

Suggerimenti