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Dall'impresa sociale Vivevisioni

Riaprire il Ciak
Parte l'appello
per l'ex cinema

di Chiara Bazzanella
Dall'impresa sociale Vivevisioni
La galleria dove sorgeva il cinema
La galleria dove sorgeva il cinema
La proposta di riapertura (video Marchiori)

Un appello, preciso e chiaro, per riaprire il Ciak come cinema di comunità: arriva dall'impresa sociale Vivesioni, formata da un gruppo di cittadini e cittadine con diverse esperienze e competenze, più che mai motivati a ridare vita allo spazio sotto la galleria che congiunge via XX settembre e via Cantarane, in disuso e abbandonato ormai da una decina di anni.

 

“Abbiamo appena saputo di essere stati inseriti in un elenco di soggetti finanziabili dalla Regione Veneto”, fa notare la presidente dell'associazione, la docente universitaria Emanuela Gamberoni, che ha presentato questa mattina il progetto, battezzato Ri-Ciak. “La proprietà è ampiamente disponibile e stiamo eseguendo una serie di sopralluoghi per definire i costi degli interventi, stimati in prima battuta, ma ancora approssimativamente, sui 300 mila euro”.

 

Ora ciascuno è chiamato a dare il proprio contributo, mentre i promotori stanno individuando ulteriori bandi a cui partecipare, anche attraverso il supporto e le manifestazioni di interesse già arrivate dal Dipartimento Culture e Civiltà dell'ateneo scaligero, da Paolo Valerio, dall'Accademia di Belle Arti, oltre che dalla Mag e dalla Camera di Commercio, con l'Agenzia t2i. Con il contributo della comunità e una piattaforma di crowfunding si punta a raggiungere i primi 55 mila euro raccogliendo, in tre o quattro mesi, almeno mille quote di adesione di 55 euro l'una. Per maggiori informazioni: cinemariciak@gmail.com.

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