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Quest’anno
251 richieste
di aiuto

È un fiore all’occhiello nel sostegno alle vittime: il centro antiviolenza Petra, promosso dall'assessorato alle Pari Opportunità, che opera a Verona gratuitamente e nell'assoluto anonimato. Una realtà, nata nel 2004, a cui in tutto si sono rivolte (fino al settembre scorso) per chiedere aiuto di persona, via telefono o via e-mail 3.026 donne, 251 solo quest’anno.

«Le richieste di aiuto sono in aumento, un dato che può essere letto anche in senso positivo», spiega Cinzia Albertini, Responsabile Servizi Pari Opportunità del Comune, «se pensiamo che sia perché più donne hanno superato la paura e la vergogna di parlarne. Se serve siamo noi, poi, ad accompagnarle con l’assistente sociale o la psicologa, a denunciare, oltre a cominciare un percorso di recupero o ad ospitarle in struttura protetta».

I casi seguiti, dal 2004, sono stati 1.392, 121 solo quest’anno, mentre i colloqui effettuati (dall’ascolto alla consulenza legale, al sostegno psicologico e sociale) sono stati solo nel 2017 oltre mille.

E poi ci sono gli uomini. Già, perché dal 2013 al centro Petra esiste anche uno spazio ascolto per coloro che mettono in atto la violenza: 21 quelli che hanno chiesto aiuto quest’anno, 130 in tutto, di cui 56 sono stati seguiti con un percorso ad hoc. «Non vengono spontaneamente, difficile che uno ammetta da solo di avere un problema», conclude Albertini. «Ma abbiamo accordi con medici di base, consultori, persino con la Procura: spesso sono gli avvocati ad inviarceli. Solo in pochissimi casi, invece, è la donna che riesce a convincere il compagno a farsi aiutare». E.PAS.

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