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«Prevenzione e sicurezza E niente scene di panico»

Polo Confortini: montate due tende della Protezione civile Ana davanti all’ingresso del Pronto soccorso. Saranno riscaldate e da utilizzare solo in caso di epidemia FOTO MARCHIORI  Comitato ordine pubblico e sicurezza sull’allerta corona virus VACCARI
Polo Confortini: montate due tende della Protezione civile Ana davanti all’ingresso del Pronto soccorso. Saranno riscaldate e da utilizzare solo in caso di epidemia FOTO MARCHIORI Comitato ordine pubblico e sicurezza sull’allerta corona virus VACCARI
Polo Confortini: montate due tende della Protezione civile Ana davanti all’ingresso del Pronto soccorso. Saranno riscaldate e da utilizzare solo in caso di epidemia FOTO MARCHIORI  Comitato ordine pubblico e sicurezza sull’allerta corona virus VACCARI
Polo Confortini: montate due tende della Protezione civile Ana davanti all’ingresso del Pronto soccorso. Saranno riscaldate e da utilizzare solo in caso di epidemia FOTO MARCHIORI Comitato ordine pubblico e sicurezza sull’allerta corona virus VACCARI

Tutti convocati. Il prefetto Donato Cafagna, nel bel mezzo di un’allerta corona virus che vede coinvolte la nostra Regione e la nostra provincia, pur non avendo, lo ribadiamo, ad oggi, nessun caso di contagio, ha voluto attorno al tavolo del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza tutti: dalle forze dell’ordine ai rappresentanti della sanità locale, dal rappresentante della conferenza dei sindaci al presidente della Provincia, fino ai rappresentanti delle categorie produttive, Confindustria e Confartigianato. Tutti con l’unico obiettivo di essere pronti ad ogni evenienza, ma con un’unica parola d’ordine: «Mantenere la calma, non creare allarmismo». Eppure, nonostante questo, il panico si è scatenato, nei supermercati gli scaffali sono stati svuotati, fioccano le disdette negli hotel, e il danno economico è già tangibile, come ha sottolineato il presidente del Catullo Paolo Arena. Nel comitato di ieri si è analizzata passo passo l’ordinanza della Regione. Quella valida fino al primo di marzo, il tempo di capire come evolve la situazione. Verificare se si normalizza. «Molti dei dubbi e dei quesiti emersi da domenica sono stati chiariti dalla circolare della Regione», ha detto il sindaco Federico Sboarina. «È stato fatto un bel lavoro di squadra, ringrazio il prefetto e tutti i componenti del tavolo. Ci siamo coordinati come sindaci della Provincia per raccogliere e condividere le precisazioni sull’ordinanza emanata dal ministero della Sanità di intesa con il presidente della Regione del Veneto», ha detto Manuel Scalzotto, il presidente della Provincia. «L’obiettivo è prevenire ed essere pronti ad agire in modo tempestivo in caso di necessità nel territorio scaligero». E allora andiamo nel dettaglio: rimangono aperti impianti sportivi, palestre pubbliche e private, piscine pubbliche e private e campi da gioco per corsi e allenamenti. Non sono invece possibili manifestazioni e eventi sportivi che abbiano presenza di pubblico. Così come rimangono aperti centri linguistici, doposcuola privati, centri musicali, scuole guida e luoghi dove si tengono i corsi. Si conferma l’apertura di attività di carattere sociale, come quelle di sostegno e supporto alle persone anziane e diversamente abili. Pertanto rimangono aperti centri diurni e servizi semiresidenziali. Nemmeno le attività economiche sono interessate da restrizioni. Tutte le attività agricole e commerciali, produttive e di servizio, compresi i servizi pubblici, i mercati settimanali e le mense, rimangono quindi aperti. Viene confermata, invece, la chiusura fino al 1° marzo di musei, mostre e monumenti, e la sospensione di concerti ed eventi, anche sportivi, che prevedano presenza di pubblico. Confermata anche la sospensione delle attività di spettacolo e, quindi, di teatri, cinema, sale concerti comprese discoteche e sale da ballo. Non si possono organizzare piccoli eventi nei bar o nei ristoranti. Per quanto riguarda matrimoni o funerali, soltanto testimoni e limitare ai parenti stretti la partecipazione. Anche i consigli comunali verranno fatti a porte chiuse, per quanto riguarda Verona, in diretta streaming. Per un poco bisogna dire addio ai pranzi sociali nelle baite degli alpini, ma le banche e le poste restano aperte. Stop a convegni e a riunioni di associazioni, mentre restano aperte le mense gestite da organismi religiosi o associazioni di volontariato per la marginalità sociale. Più volte nel corso dell’incontro il prefetto Cafagna ha ribadito che «si tratta di una serie di disposizioni per prevenire, visto che non ci sono casi di corona virus nella nostra provincia». •

Alessandra Vaccari

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