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Interrogazione del Pd

«Poroshenko
non vuole più
ridarci i quadri»

Tosi mentre consegna la cittadinanza onoraria a PoroshenkoVincenzo D’Arienzo del Pd
Tosi mentre consegna la cittadinanza onoraria a PoroshenkoVincenzo D’Arienzo del Pd
Tosi mentre consegna la cittadinanza onoraria a PoroshenkoVincenzo D’Arienzo del Pd
Tosi mentre consegna la cittadinanza onoraria a PoroshenkoVincenzo D’Arienzo del Pd

«Temo che il presidente ucraino Poroshenko non abbia alcuna intenzione di restituirci i quadri e che voglia utilizzare anche questa vicenda per mediare su qualcos’altro». A sostegno di quella che dice essere «qualcosa di più di una sensazione» il deputato veronese del Pd Vincenzo D’Arienzo, membro della commissione Difesa di Montecitorio, cita «contatti informali» a livello governativo. Il parlamentare, nei giorni scorsi, aveva presentato un’interrogazione al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro ai Beni culturali Dario Franceschini per conoscere «le ragioni per le quali i quadri in questione detenuti senza titolo non sono ancora stati restituiti».

Quello dei 17 capolavori trafugati dal museo di Castelvecchio il 19 novembre e ritrovati il 6 maggio in Ucraina, dove sono tuttora trattenuti, sta assumendo sempre più i contorni di un intricato caso internazionale.

La restituzione dei quadri, e D’arienzo afferma che «diversi elementi vanno in questa direzione», pare, quindi, legata a una partita più complessa, in cui il Comune di Verona, nonostante il protagonismo del sindaco Flavio Tosi, non avrebbe molta voce in capitolo.

«Le relazioni tenute finora», denuncia D’Arienzo, «non hanno sortito risultati positivi perché l’interlocutore non garantisce alcunché e così abbiamo assistito, non solo a un esasperante rinvio dietro l’altro, ma anche a iniziative quantomeno grottesche come l’improvvisata mostra a Kiev dei dipinti rubati a Verona ed esposti su cavalletti...».

Nella sua interrogazione il deputato veronese chiede, tra l’altro, se il governo sia stato informato delle iniziative decise dal sindaco di Verona, fra cui la concessione della cittadinanza onoraria a Petro Poroshenko. Chiede inoltre quali siano le «eventuali condizioni che l’Ucraina ha posto per la restituzione di ciò che non è suo» e, infine, «cosa intenda fare il governo se si verificasse il mancato rispetto degli impegni presi dall’Ucraina». Per D’Arienzo dare la cittadinanza onoraria a un «personaggio controverso» come Poroshenko è stato un errore. «Ma se continua con questo atteggiamento», si chiede se «è ancora giusto riconoscerlo nostro concittadino perché non è mica normale non restituire ciò che è stato rubato e non è suo... un capo di Stato non si comporta così. A questo punto», conclude il deputato, «il ministro Gentiloni deve assumere un’iniziativa forte: la strada è stata tracciata dal presidente Renzi nel suo colloquio con il leader ucraino e adesso il governo deve accelerare. Il problema non può essere affrontato solo da Verona».

Enrico Santi

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