Oggi si celebra la Pasqua ortodossa, ma come tutte le cerimonie, inizia con il vespro. E alle 23, su www.larena.it, è andata in onda in diretta con padre Gabriel Condrea, dentro le mura della chiesa realizzata nei pressi della stazione di porta Nuova, in questo edificio non ancora completato, assieme al suo accolito e a qualche cantore, per assistere alla funzione religiosa.
La Pasqua ortodossa cade di solito con una differenza di una settimana da quella cattolica. In alcuni anni, invece, le due festività coincidono. «Abbiamo questa separazione sulle spalle», spiega padre Gabriel, «facciamo riferimento a due calendari diversi, quello Gregoriano e quello Giuliano. Mi ha telefonato il vescovo Zenti, per fare gli auguri alla nostra comunità. Gli ho detto che spero che chi verrà dopo di noi possa finalmente celebrare la Pasqua nello stesso giorno».
La cerimonia è proseguita tutta la notte. Iniziata con la veglia della resurrezione, fino alla preghiera mattutina. «Ho messo un cartello anche fuori dalla porta della chiesa», aveva spiegato padre Gabriel, «in chiesa i fedeli possono venire per una preghiera, ma da soli, pochi. Alla cerimonia non si potrà assistere. Dobbiamo essere rispettosi delle regole per proteggere la nostra salute. Dobbiamo essere umili e affidarci agli scienziati, rispettare il distanziamento che ci viene chiesto». In questi giorni padre Gabriel è sempre nella sua chiesa, lui si difinisce un prete-operaio. Non è raro trovarlo con pantaloni e maglietta a sistemare il giardino curato, piuttosto che a sistemare la sua chiesa che è ancora in corso di completamento e va avanti un poco alla volta, grazie alle donazioni dei fedeli.