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IL BACANAL

Paolo Fabrello
è il nuovo
Papà del Gnoco

Paolo Fabrello (a sinistra) nuovo Papà del Gnoco esulta con il predecessore Luigi Grassi FOTO MARCHIORI
Paolo Fabrello (a sinistra) nuovo Papà del Gnoco esulta con il predecessore Luigi Grassi FOTO MARCHIORI
Paolo Fabrello (a sinistra) nuovo Papà del Gnoco esulta con il predecessore Luigi Grassi FOTO MARCHIORI
Paolo Fabrello (a sinistra) nuovo Papà del Gnoco esulta con il predecessore Luigi Grassi FOTO MARCHIORI

È Paolo Fabrello il 486° Papà del Gnoco. A decretare la sua vittoria sul concorrente, Lino Mignolli, è stato l’esito delle elezioni che si sono svolte in mattinata nella sede dell’Ater, intorno alla quale sì è radunata una folla festante che ha dato vita ad un’atmosfera colorata e pungente, dove non si sono risparmiate battute al vetriolo tra i due gruppi di sostenitori dei candidati, come, del resto, accade in ogni competizione. Alla fine della giornata, dallo spoglio delle schede effettuata nella sede del Bacanal, a Porta San Zeno, è uscita la «sentenza»: votanti 3.010, Fabrello 1.706 voti, Mignolli 1.272, schede nulle 23 e bianche nove. L’incoronazione ufficiale del nuovo sire del Carnevale veronese è fissata per questa sera, alle 20.30, nella buvette della Gran Guardia.

IL NOTARO DELLA CONTRADA Davide Caldelli, che riveste anche il ruolo di presidente pro tempore in attesa delle elezioni per il nuovo direttivo del Comitato del Bacanal che si terranno in primavera, ha parlato di «una bella competizione, dove ha vinto la volontà popolare. E adesso bisogna pensare tutti insieme al Carnevale, che dev’essere una festa per tutti». Nessun accenno alle polemiche della vigilia, con il minacciato abbandono della competizione da parte di Lino Mignolli, convinto di avere tutti i pronostici sfavorevoli. Ieri sera lo stesso Mignolli ha ammesso che «non si aspettava un risultato così: sono commosso, non pensavo nemmeno di avere tanti sostenitori».

IL VINCITORE Paolo Fabrello, 55 anni, che al momento della proclamazione ha ricevuto un’ovazione dal pubblico, ha ribadito che la sua priorità «sarà la solidarietà, la valorizzazione del ruolo delle persone con disabilità». E, come aveva già annunciato durante la campagna elettorale, si farà accompagnare nella sfilata del «venerdì gnocolar», il 5 febbraio, da sua figlia sulla sedia a rotelle. «Voglio che il Carnevale sia accessibile a tutti, che esprima i valori della condivisione». Del resto lui questo tipo di realtà la conosce bene: vive a corte Molon con la moglie e le due figlie gemelle e si occupa a tempo pieno di disabili e persone in difficoltà, con la onlus «Garibaldini volontari a cavallo», con cui fa attività di Pet therapy con i cavalli.

SPETTATORE della giornata delle votazioni, per la prima volta dopo 55 anni di «regno», è stato l’ex presidente del Bacanal del Gnoco, Luigi D’Agostino, «Ginetto», il quale però non ha rinunciato a restare in piazza a San Zeno a godersi la giornata di sole e la festa delle elezioni. Qualche rimpianto? «Ma no, dai, bisogna andare avanti», ha risposto sorridendo. «Questa per Verona è una giornata speciale e sono contento di vedere che c’è tanta gente. La cosa più importante è accettare e capire lo spirito del Carnevale, che è soprattutto partecipazione. Che vinca uno o l’altro candidato ha un’importanza relativa. Quello che conta è che poi si lavori per far vivere il Carnevale, per portare avanti le tradizioni della veronesità. Certo, il Bacanal dovrà rinnovarsi ma sempre per far vivere lo spirito del nostro Carnevale. Oggi (ieri per chi legge, ndr) tanta gente si è fermata a salutarmi e questo mi ha fatto molto piacere. A tutti dico di volersi bene, di abbracciarsi e di bere un buon bicchiere di vino insieme».

LA GIORNATA delle votazioni a San Zeno è stata, come di consueto, contrassegnata da una grande allegria, complice anche una splendida giornata di sole. Davanti alla basilica è stato allestito il gazebo dell’Abeo dove si potevano acquistare piatti di gnocchi offerti dal Pastificio Avesani. Tutto il ricavato è stato devoluto all’associazione che segue i bambini del reparto di Oncoematologia pediatrica del policlinico di Borgo Roma. In piazza Pozza, invece, una coloratissima baraonda di maschere, coriandoli e majorettes. A fronteggiarsi una banda musicale e un complessino, i «Volta via», che si esibiva in brani rock dal ritmo travolgente sparati a tutto volume. Lungo la strada stand che distribuivano pasta e fagioli, panini imbottiti e fette di pandoro, innaffiati da dosi generose di vino e vin brulè. Le vettovaglie facevano parte della campagna elettorale. Solo la compagine di Mignolli ha messo a disposizione del pubblico due quintali di pasta e fagioli mentre quella di Fabrello ne ha servite 2.600 porzioni.

Elena Cardinali

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