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Duplice omicidio di Albaredo

No all’istanza
di carcerazione:
Loredana è libera

Mirela e la figlia Larisa Elena uccise ad Albaredo
Mirela e la figlia Larisa Elena uccise ad Albaredo
Mirela e la figlia Larisa Elena uccise ad Albaredo
Mirela e la figlia Larisa Elena uccise ad Albaredo

Rigettata l’istanza di carcerazione dal tribunale dei minori di Venezia. Il magistrato della procura dei minorenni che ha ricevuto il fascicolo dalla magistratura ordinaria ha deciso di non procedere contro Loredana, la diciassettenne romena che secondo la testimonianza di Andrei Filip, il ventenne che ha ammazzato la mamma Mirela Balan e la sorellastra Larisa Elena ad Albaredo, avrebbe passato il coltello con cui l’uomo ha sgozzato la madre.

C’è la sua parola contro quella della ragazza, avrebbe sostenuto nelle motivazioni il magistrato veneziano.

Infatti da una parte c’è Andrei che in entrambe le deposizioni-confessioni ha evidenziato di essere stato lui dopo aver litigato, per l’ennesima volta con la madre, ad averla prima strangolata, poi siccome non era morta avrebbe chiesto a Loredana di andare in cucina a prendere un coltello. Coinvolgendo così anche la ragazzina.

Dall’altra Loredana, invece, intervistata da una televisione romena avrebbe detto di essere stata minacciata da Andrei: «Ho fatto quello che mi ha detto di fare perchè mi ha minacciata, sostenendo che se non avessi fatto quello che mi chiedeva avrebbe ammazzato anche me».

Una versione poco credibile, considerato che Andrei di quella ragazzina era innamorato perduto. Che proprio per lei i rapporti con la madre, già tesi, erano ulteriormente peggiorati da gennaio quando Loredana era andata a vivere con loro. Andrei l’aveva conosciuta in estate, nel suo Paese, lei abita in un villaggio molto rurale e l’aveva portata a vivere ad Albaredo, a casa di Mirela.

Ma la coppia abitava al piano di sopra, mentre Mirela e Larisa in quello di sotto, facevano vite separate, spese separate. Tra madre e figlio per quella presenza s’era creata una frattura peggiorata anche da qualche ammanco: era sparito un braccialettino della piccola Larisa, il suo cellulare.

Mirela quella ragazzina in casa non la digeriva troppo, intenta com’era a curare il suo aspetto invece che a dare una mano in casa. Una testimone dopo i fatti ha anche raccontato che Loredana sarebbe andata a prendere a scuola la bambina, ma che poi avrebbe chiesto un compenso di cinque euro per farlo. Quindi ecco ancora una volta il litigio, quello che per Mirela era stato definitivo. Andrei che cerca di strangolarla, lei che non muore e lui che manda Loredana a prendere il coltello con cui le taglia la gola. Poi madido di sangue scende dalla sorellastra, figlia dell’ultimo matrimonio di Mirela, e la strangola nonostante la piccola lo suppliche: «Non farmi del male, sono tua sorella», davanti a Loredana che non interviene. Alla televisione romena la ragazzina ha raccontato la sua paura di essere ammazzata a sua volta. Ma per quale ragione allora Andrei la accompagna in Romania? Sarebbe stato molto più «comodo» tenerla legata a sè qui in Italia, dove non aveva altri che lui, non conosceva una parola di italiano. Invece il gesto di riportare la ragazza in patria potrebbe essere l’ennesima testimonianza d’amore verso di lei.

Lasciarla in un luogo sicuro. Lei che anche giovedì ha aggiornato la sua immagine Facebook con la foto di una farfalla e ha postato rose e cuori con scritto: «Iubire si iertare», amore e perdono. Quasi fosse lei a dover perdonare qualcosa al ragazzino che adesso si trova in carcere per l’omicidio e lo smembramento del cadavere di madre e sorellina non ancora ritrovati.

Alessandra Vaccari

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