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VITE PARALLELE. La giovane Turazza, 23 anni, sta per completare il corso per allievi poliziotti alla scuola di Peschiera

Nicol segue le orme
di papà. E sfila
davanti a Mattarella

Nicol Turazza, 23 anni, a Ostia con nonna Maria Teresa premiata da Mattarella con a fianco Salvini
Nicol Turazza, 23 anni, a Ostia con nonna Maria Teresa premiata da Mattarella con a fianco Salvini
Nicol Turazza, 23 anni, a Ostia con nonna Maria Teresa premiata da Mattarella con a fianco Salvini
Nicol Turazza, 23 anni, a Ostia con nonna Maria Teresa premiata da Mattarella con a fianco Salvini

Ha fatto della riservatezza il suo modo di essere. Lei, costretta dai fatti sotto i riflettori quando aveva 9 anni, assieme alla sorellina, che di anni ne aveva ancora meno, quattro. Nicol e Lara Turazza, figlie di Davide, ucciso in una sparatoria alla Croce bianca il 21 febbraio 2005, assieme al collega Giuseppe Cimarrusti. Undici anni prima, nel 1994, era morto in servizio a Fumane in Valpolicella Massimiliano, il fratello di Davide, anche lui poliziotto, ucciso durante il sopralluogo per una rapina. La bambina Nicol, che il giorno del funerale del padre stava accanto a mamma Debora, e in una foto la si vede con la manina destra bassa, ma tesa, quasi a sussurrare alla mamma, sorretta da amici e funzionari dell’Amministrazione «Stai tranquilla sono qui io». Lei, ora donna, ora allievo agente di polizia, qualche giorno fa a Ostia era accanto alla nonna Maria Teresa Turazza, insignita dal Presidente Sergio Mattarella a commendatore della Repubblica italiana. Unica madre italiana ad aver perduto in tempo di pace due figli, come ha evidenziato il Presidente. C’era Nicol, accanto a nonna Turazza. E chi conosce questa giovane donna sa quanto avrebbe fatto a meno di partecipare a una cerimonia così solenne, perchè lei è sempre stata schiva. Ciascuno di noi reagisce in modo diverso a una grande sofferenza. C’è chi vorrebbe vivere il dolore in silenzio, lontano da tutto e da tutti, per non esserne sopraffatto. Oggi Nicol ha 23 anni. Sono tanti quelli che l’hanno vista crescere. Che sono stati accanto a sua mamma Debora e a sua sorella Lara, quelli che non ci sono stati soltanto alle cerimonie ufficiali, ma ogni giorno, o ogni tanto. Ma intensamente. Anche a quelle grigliate di beneficenza che ogni anno, gli amici e colleghi più cari organizzano in memoria di Davide e Giuseppe Cimarrusti. Nicol a fine anno si diploma, farà lo stesso giuramento che aveva fatto papà Davide. Lei che le lezioni le segue anche nell’aula magna della scuola di Polizia di Peschiera. Quella intitolata anche a suo padre. Avrebbe voluto restare un’allieva tra tante, rispondere velocemente solo ai compagni di corso: «Ma sei parente di quello cui è intitolata l’aula?». Invece il protocollo ha voluto riportarla sotto ai riflettori, ma questa volta aveva la sua “corazza magica“ addosso, quella divisa che dovrà fare da barriera tra lei e i delinquenti, e dovrà essere in grado, questa volta sì, lo pretendiamo, di difenderla, come invece non fu in grado di fare la divisa che indossavano suo padre e suo zio Massimiliano. E la divisa ha protetto Nicol durante la cerimonia in cui è stata insignita la nonna paterna. L’ha fatta procedere a passo spedito verso il Presidente Mattarella, e anche davanti al suo Capo, quello della Polizia, a cui dovrà ubbidire a breve, fino al congedo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Vaccari

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