In Veneto mancano 1.300 medici, di cui circa 300 a Verona. E a questi «buchi» si aggiunge quello dei medici di famiglia, più o meno una settantina, visto che all’ultimo appello, vale a dire l’iscrizione all’elenco dell’Ulss 9 dello scorso marzo, a fronte di 110 posti disponibili solo 38 medici hanno accettato gli incarichi.
Ma la decisione della Regione di assumere 500 medici neolaureati e non specializzati per far fronte alla carenza, provoca la reazione negativa da parte degli Ordini provinciali dei Medici e degli Odontoiatri e dei sindacati di categoria, nonchè dai presidi di Medicina delle università di Verona e Padova, che temono ulteriori carichi di lavoro dovendo fare da tutor ai neoassunti. «Il risultato che temiamo è l’abbassamento del livello di assistenza», spiega il dottor Carlo Rugiu, presidente dell’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri di Verona.
L'Anaao (l'associazione dei medici e dirigenti del Servizio sanitario nazionale) ha dato mandato ai propri avvocati di impugnare le delibere regionali e di inviare un esposto-denuncia alla Corte dei Conti.