La legge vieta di vendere e somministrare bevande alcoliche ai minori di 16 anni. Ma i baby-bevitori sanno come aggirare l’«ostacolo anagrafico»: falsificano i documenti, pensando di non commettere un reato. L’ha fatto una quattordicenne veronese in vacanza ai Lidi Ferraresi finita con un’amica, nella notte tra il 15 e il 16 agosto, in caserma a Lido di Spina a render conto ai carabinieri.
È stata deferita alla Procura dei Minori di Bologna e riaffidata ai genitori, corsi a recuperarla increduli di quello che aveva appena combinato la loro «bambina»: aveva escogitato il modo per entrare in un locale per maggiorenni, dove si consumano quindi alcolici, manomettendo la sua carta di identità, con la compagna di bevute (poco più grande, 17 anni).
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