Da San Fermo Maggiore la santa messa delle 11, in diretta streaming e su TeleArena. A celebrare è il parroco e direttore del Museo diocesano d’arte sacra, che ha sede nel complesso di San Fermo, don Maurizio Viviani. La funzione religiosa sarà senza fedeli per le restrizioni di questo periodo segnato dall’emergenza sanitaria Covid-19. La cerimonia sarà animata all’organo da Cristina Zanella e al canto da Manuel Rugolotto. Il Vangelo sarà proclamato prima in greco antico (testo letto da Stefano Quaglia) e poi in italiano. Oggi, è la seconda domenica di Pasqua chiamata «in Albis depositis».
Il nome deriva da un’antica tradizione della chiesa che si lega alla liturgia della Veglia Pasquale e, in particolare, ai neo-battezzati che avendo ricevuto una veste bianca la deponevano in questa giornata dopo averla portata per l’intera settimana. La seconda domenica di Pasqua è conosciuta anche come la giornata di festa della Divina Misericordia.
Ad istituirla è stato papa san Giovanni Paolo II (nel 1992) e deriva dal suo legame con la figura di suor Faustina Kowalska. Come ha ricordato papa Francesco è stato Gesù stesso, apparso alla santa polacca nel 1931 a Plock, a chiedere l’istituzione della festa della Divina Misericordia. Il Vangelo di oggi accompagna alla riflessione sull’episodio di san Tommaso (Gv 20, 19-31). Gesù risorto appare ai discepoli e, rivolto a Tommaso, dice: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!».
Patrono degli architetti e dei carpentieri, l’apostolo è rappresentato con una lancia o con una squadra. La tradizione vuole sia stato Tommaso a battezzare i re Magi.