«Colombo, la mia città è solo bandiere bianche e pianto in ogni casa. Quello che ho sentito appena sono riuscita a mettermi in contatto con gli amici è il senso di un dolore attonito, stupefatto, di chi, innocente, viene colpito da qualcosa di inspiegabile e senza senso». A parlare è Maria, 65 anni, che nella capitale dello Sri Lanka è cresciuta e vive a Verona, come pure la figlia Stefania, di 35 anni. Nell'attentato di Pasqua Maria ha perso un fratello, una sorella e il figlio della sorella.
Quando ha saputo dell'attentato era a Lourdes. «Il giorno di Pasqua abbiamo detto la messa in fretta, avevamo paura anche lì, a Lourdes, ci hanno detto che è pericoloso restare radunati tutti insieme», spiegava ieri monsignor Perera, della Chiesa Santa Maria dei Pellegrini di Roma, punto di riferimento dei cristiani srilankesi in Italia. La comunità srilankese di Verona è molto numerosa: 8.547 persone.