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Protesta del mondo scolastico

Centinaia di persone in Bra al grido: «La scuola si fa a scuola»

Manifestazione in piazza Bra per la riapertura della scuola (Verzè)
Manifestazione in piazza Bra per la riapertura della scuola (Verzè)
MANIFESTAZIONE SCUOLA (VERZÈ)

Centinaia di persone, per lo più famiglie con bambini in età da scuola dell'infanzia e primaria, stanno manifestando in piazza Bra per chiedere a gran voce la riapertura delle scuole di ogni ordine e grado.

 

La protesta è promossa dai movimenti Ridateci la scuola, E la scuola no?, e dall'associazione Rete degli studenti medi di Verona, che rappresenta gli alunni delle scuole superiori. I prima linea, ai piedi della scalinata del municipio, sono schierati i bambini con cartelli e slogan "la scuola si fa a scuola", "abbiamo diritto di andare a scuola", "scuola in presenza", "Noi le regole le abbiamo rispettate". Moltissime le scuole intervenute, anche dalla provincia. Le stime parlano di circa 500 persone.

 

Nel video qui sotto, anche l'intervista al sindaco Sboarina (Verzè):

Scuola in Bra (Perina-Verzè)

 

LE REAZIONI

Anche Flavio Tosi e il Consigliere regionale Alberto Bozza oggi erano alla manifestazione per la scuola in piazza Bra. «La chiusura delle scuole crea un forte limite all'educazione formativa e pedagogica di bambini e ragazzi, oltreché disagi sociali e psicologici. E parallelamente con la Dad c'è un forte disagio anche per le famiglie, in particolare quelle numerose con due o tre bambini a casa. Questa manifestazione può costituire una spinta al Governo Draghi per riaprire le scuole il prima possibile, anche perché gran parte degli insegnanti oggi sono vaccinati e scientificamente è dimostrato che la scuola non diffonde il contagio», dice Tosi.

 

«Il valore della scuola in presenza è insostituibile», aggiunge Bozza, «lo è sul piano formativo ed educativo. Alla lunga la Dad diventa problematica sul piano sociale e psicologico per alunni e studenti, ma anche per gli stessi insegnanti. La Dad è un surrogato che peraltro non funziona a dovere. Con la Dad poi si pone anche un problema pratico per le famiglie nella gestione dei figli a casa con i genitori lavoratori».

 

Anche Traguardi tra i manifestanti. «Non potevamo mancare oggi, in piazza Bra, per ribadire una volta di più che la scuola non si può fare a casa. Lo abbiamo ripetuto molte volte, già dal primo lockdown di un anno fa: garantire il diritto allo studio è fondamentale per offrire a bambini e ragazzi una formazione di qualità che non dipenda dalle condizioni economiche e sociali delle famiglie», dice il consigliere comunale Tommaso Ferrari.

 

«La chiusura delle scuole non ha comportato solo disagi per tante famiglie, ma anche, e soprattutto, profonde diseguaglianze fra gli studenti e le studentesse. Un danno ancora non quantificabile, in termini di apprendimento e socialità, che non possiamo permetterci di aggravare ancora. Se in altri Paesi la chiusura delle scuole ha rappresentato l'extrema ratio nei momenti più drammatici, da noi la politica si è dimostrata irresponsabile abusando di questo strumento nell'errata convinzione che, rispetto ad altre, comportasse minori costi economici e sociali. Non possiamo più permetterlo: il presidente Draghi ha già dichiarato la volontà di riaprire presto le scuole, e noi vogliamo sperare che manifestazioni come questa non debbano più essere necessarie nei prossimi mesi», conclude Ferrari.

Laura Perina

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