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IL DELITTO DI PASTRENGO

Maestra uccisa
dall’ex compagno
Oggi l’autopsia

Alessandra Maffezzoli, uccisa mercoledì scorso
Alessandra Maffezzoli, uccisa mercoledì scorso
Alessandra Maffezzoli, uccisa mercoledì scorso
Alessandra Maffezzoli, uccisa mercoledì scorso

Sono tanti gli aspetti ancora da chiarire sull’omicidio di Pastrengo, che ha visto Alessandra Maffezzoli, maestra elementare di 46 anni, venir uccisa a pugnalate dall’ex compagno Jean Luca Falchetto, barista di origini svizzere. Già nelle prossime ore, però, si potranno avere dei primi elementi utili per ricostruire ciò che è avvenuto mercoledì scorso nella villetta di via maggiore Negri Sant Front.

Stamattina, infatti, è prevista l’autopsia sul corpo di Alessandra, che potrà spiegare com’è morta la donna. Quante coltellate le sono state inferte e in quali punti? Alessandra è stata prima tramortita con un colpo in testa, com’era stato finora ipotizzato? Ha provato a difendersi o è stata colta all’improvviso? Le ferite e i i lividi che ha riportato Falchetto sono forse conseguenza di una colluttazione tra i due? Domande a cui l’esame di oggi proverà a fornire una risposta e che consentiranno di definire meglio la posizione di Falchetto.

In questi giorni, inoltre, è atteso il sopralluogo dei carabinieri della compagnia di Peschiera nell’abitazione della donna, a cui dovrebbe partecipare anche il figlio maggiore di Alessandra. L’intento degli inquirenti è, in particolare, accertare la provenienza dell’arma del delitto: un coltello da cucina lungo 30 centimetri. Se infatti emergesse che il pugnale non è stato prelevato dai cassetti della cucina della casa, la posizione di Falchetto rischierebbe di appesantirsi con la possibile contestazione dell’aggravante della premeditazione. E per capire se il coltello era uno di quelli normalmente utilizzati dalla maestra, è quindi necessaria la presenza di qualcuno che possa riconoscerlo, come appunto il figlio della donna.

Se questi sono gli accertamenti più immediati da eseguire, ce ne sono altri che richiederanno certamente più tempo, ma che sono altrettanto importanti. Dai tabulati telefonici, infatti, gli inquirenti attendono di capire meglio qual era la relazione tra Alessandra e il suo ex compagno. I due si erano lasciati lo scorso settembre, ma capitava che si vedessero ancora.

Secondo Falchetto, la donna doveva restituirgli circa cinquemila euro, che lui le aveva prestato in un momento di difficoltà economica. Era lei a chiedergli di incontrarsi, mentre lui non ne voleva più sapere. Contrapposta la versione dei familiari, secondo i quali Alessandra aveva rotto definitivamente i rapporti con lui, al punto da rifiutare i regali che lui le faceva, forse per riconquistarla. A supportare questa tesi, anche la denuncia per danneggiamento presentata dalla donna, dopo si era ritrovata lo specchietto dell’auto distrutto, oltre a una diffida ad avvicinarsi, fatta arrivare all’ex tramite gli avvocati.

Manuela Trevisani

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