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MALTRATTAMENTI

«Lui picchia la bambina»
Ma il gip revoca la misura

Violenza in famiglia ai danni di una bambina
Violenza in famiglia ai danni di una bambina
Violenza in famiglia ai danni di una bambina
Violenza in famiglia ai danni di una bambina

Gli addebiti, almeno quelli denunciati dalla moglie dalla quale è separato e con la quale ha l’affidamento congiunto della figlioletta, sono inquietanti. Al punto che su richiesta del pubblico ministero Valeria Ardito il gip Paola Vacca aveva emesso l’ordinanza con cui imponeva al padre l’allontanamento dalla famiglia e al contempo il divieto di comunicare. Una misura ritenuta idonea a tenerlo lontano dalla piccola.

 

La scorsa settimana si è svolto l’interrogatorio di garanzia, il padre ha spiegato ogni cosa e risposto alle domande del magistrato e ieri la misura è stata revocata: il magistrato ha infatti ritenuto che il quadro indiziario fosse stato quasi totalmente smentito dalle produzioni documentali prodotte dalla difesa dell’indagato, ovvero l’uomo di 28 anni assistito dal professor Lorenzo Picotti e dall’avvocato Gabriella De Strobel.

 

La dottoressa Vacca, ritenendo necessario un approfondimento della situazione ha inoltre fissato con le forme dell’incidente probatorio l’udienza nel corso della quale potrebbe essere sentita la piccola. E sempre ieri ha affidato all’esperto da lei individuato l’incarico di verificare se la piccola, che ha sei anni, sia in grado di rendere testimonianza e, soprattutto, se possa essere o meno influenzabile. Questo perchè nella denuncia sporta dalla mamma l’elenco dei maltrattamenti e delle modalità con le quali l’uomo avrebbe trattato la bambina è inquietante.

 

Morsi, schiaffi e calci inferti sulla piccola che ha una particolare fragilità, episodi che sarebbero avvenuti a partire dal febbraio 2018 (in quell’occasione l’avrebbe presa per il collo). Alcuni lividi erano apparsi in ottobre dello stesso anno ma nel marzo 2019 sarebbe aumentata la violenza: così oltre ad un occhio che presentava un ematoma l’avrebbe presa a calci dopo averle fatto abbassare i pantaloncini.

 

«Sei una schifosa, non ti posso più vedere», le avrebbe detto e poi in maggio l’avrebbe morsicata e pizzicata e in ottobre, in occasione di una gita a Gardaland l’avrebbe colpita con un pugno al torace. Un quadro terribile che però è stato completamente smentito sulla base di elementi oggettivi. Resta da sentire la piccola ma soprattutto l’origine degli ematomi. •

Fabiana Marcolini

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