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Alla Gran Guardia l'incontro con gli imprenditori

Lirica e rock, l’Arena vola nel mondo

Foto di gruppo della serata «Io sono l’Arena» (Marchiori)
Foto di gruppo della serata «Io sono l’Arena» (Marchiori)
Serata Fondazione Arena (Marchiori)

Se è vero che il titolo, soprattutto quando si tratta di un’operazione che ha a che fare con l’arte, non è affatto scelta semplice, perché serve a condurre il pubblico lungo un filo rosso che dia il senso dell’insieme, non poteva essere più azzeccato questo «Io sono l’Arena» che ha intitolato la serata di ieri alla Gran Guardia, dove, per la prima volta, Fondazione Arena ha invitato come compagni di viaggio i rappresentanti del mondo dell’imprenditoria e dell’azienda per far meglio conoscere la sua attività, i suoi risultati, i progetti per un futuro di sviluppo, che significa, appunto, sviluppo per tutta Verona.

 

Nelle sale arredate con scenografie e abiti delle grandi opere, dalla «Carmen» di De Ana alla «Butterfly» di Zeffirelli, dall’ultima «Traviata» del maestro fiorentino alla «Aida» del 1913 di De Bosio, mentre la musica dell’opera scorre e le maestranze sono al lavoro (truccatori, sarti, scenografi, scultori), il sindaco Federico Sboarina, il sovrintendente Cecilia Gasdia, il direttore generale di Fondazione Arena Gianfranco De Cesaris e l’amministratore di Arena di Verona srl Gianmarco Mazzi hanno raccontato al pubblico il lavoro, l’importanza, la forza e l’unicità del nostro anfiteatro e insieme hanno ricordato la necessità, in questa stagione di grande rilancio dopo anni bui, di una vicinanza di tutta la città, di un lavoro di squadra per il futuro di Verona.

 

Ad ascoltare, tutto il mondo dell’imprenditoria e delle categorie economiche, a partire, tra gli altri, dal presidente di Confindustria Verona Michele Bauli, dalla direttrice Rita Carisano, dal presidente della Camera di Commercio Giuseppe Riello, dal presidente di Cattolica Assicurazioni Paolo Bedoni, di Confcommercio Paolo Arena e ancora molti altri. E forse bastano, per tutti, le parole di Michele Bauli: «In questi due anni Fondazione Arena ha fatto cose bellissime e grandissime, ci piace questa voglia di coinvolgimento, è l’immagine di una città positiva».

 

«Verona è una città bellissima, siamo abituati che le cose funzionino, ma l’Arena è un gioiello unico e straordinario che può crescere solo con il sostegno di tutti», ha detto Sboarina. «Quello dell’Arena è un brand unico nel mondo, il momento più difficile è passato, ora dobbiamo però credere tutti che la cultura genera ricchezza e investire su questo. La qualità è confermata dai nomi: quest’estate sul palco areniano abbiamo avuto Anna Netrebko, nel 2020 per la prima volta arriverà Kaufmann, cioè l’eccellenza della lirica».

 

Ma anche l’extra lirica contribuisce alla vita della Fondazione: il ricavato dei grandi concerti, musical e spettacoli di danza organizzati da Arena di Verona srl in anfiteatro va infatti a Fondazione Arena, come a dire «il rock a servizio della lirica», perché come ha convenuto Gianmarco Mazzi, «l’Arena è un bene fondamentale per la città e un nuovo dialogo tra Fondazione Arena e città non può che essere strumento di crescita».

 

E dopo che il sovrintendente Gasdia ha ricordato più nel dettaglio il programma dei prossimi mesi al Filarmonico, la ripresa dunque della stagione invernale, e insieme i grandi successi dell’estate appena trascorsa e gli eventi già in programma per il 2020, è stato il direttore generale De Cesaris a coinvolgere in modo diretto il pubblico ricordando solo qualche dato.

 

«Per noi il 2018 è stato il primo anno: dopo lunghe traversie è iniziato il risanamento, siamo riusciti a chiudere con 2,7 milioni di utile. Il 2019 era la vera sfida: cessato il piano di risanamento, abbiamo avuto un incremento dei costi di oltre 2 milioni di euro, ma siamo riusciti a fare 426mila spettatori, con un incasso cresciuto dell’11%, e per il 2019 abbiamo una prospettiva di un utile di 2 milioni di euro. È solo l’inizio di un percorso e per questo abbiamo voluto incontrare il mondo dell’economia: in passato il legame è stato tenue, ora vogliamo ripartire insieme, abbiamo bisogno del vostro sostegno per fare grandi cose, per far crescere nel mondo l’immagine di Verona. Noi ce la mettiamo tutta, abbiamo viaggiato dalla Cina agli Usa raccontando l’Arena. Insieme possiamo fare di più». •

Alessandra Galetto

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