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La presa di posizione

Le sardine veronesi
in campo: «Vogliamo
un Veneto diverso»

La manifestazione delle Sardine a Verona (Foto Archivio)
La manifestazione delle Sardine a Verona (Foto Archivio)
Sardine in piazza Isolo (video Marchiori)

«Il Ven(e)to sta cambiando. Anche noi lo credevamo impossibile fino a quando, sulla scia delle piazze Emiliano-Romagnole, abbiamo partecipato alla nostra prima manifestazione. Nelle scorse settimane abbiamo lanciato un appello per evitare la dispersione, chiedendo una politica che metta al centro i bisogni delle persone e del nostro territorio. Sono molti i cittadini veneti che hanno risposto, condividendo le nostre parole e mettendosi a disposizione».

Le Sardine venete, dopo il primo appello lanciato nei giorni e una manifestazione organizzata a Padova, «quando siamo stati l’unico argine a chi, dopo aver speculato per anni sulla nostra Regione, lanciava la propria campagna elettorale al teatro Geox insieme a Salvini», tornano per chiamare a raccolta i veneti.

«Non possiamo essere pesci muti e siamo increduli davanti ai personalismi che fermano un cammino nuovo per il Veneto”, spiegano Jacopo Buffolo, Sofia Modenese, Elia Mancini e Lisa Accordi, i quattro giovani veronesi, tra i promotori del gruppo Facebook provinciale delle Sardine, oltre che firmatari di questo messaggio. «Si tratta di un cammino che va fatto assieme: dai movimenti ecologisti e sociali fino ai mondi della passione civica da cui sono arrivati importanti segnali e disponibilità, per arrivare alla costituzione di un unico fronte comune».

 

L’obiettivo è quello divulgato anche a novembre, nella manifestazione organizzata a piazza Isolo: «Vogliamo una politica coraggiosa, inclusiva, che sappia guardare avanti e che possa finalmente vincere le sfide perse in tutti questi anni. Vogliamo essere cittadini protagonisti nella costruzione di un Veneto diverso da quello che è stato fino ad ora. Speriamo che nelle prossime ore prevalga il senso di responsabilità e facciamo appello a chi ha il potere di decidere, per uscire da questo stallo, perché non c’è più tempo da perdere».

Francesca Lorandi

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