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«Le ha dato un pugno» Studente sotto accusa

Uno degli ingressi del Tribunale
Uno degli ingressi del Tribunale
Uno degli ingressi del Tribunale
Uno degli ingressi del Tribunale

«Ci aveva colpito con una palla in palestra ad una gamba, gli ho detto di smettere di rompere le scatole (il termine era più colorito ndr), e lui mi ha risposto: come ti permetti? E mi ha tirato un pugno sul naso. Poi è scappato nello spogliatoio dei maschi». Maria (nome di fantasia) oggi ha 20 anni e sono trascorsi poco più di tre anni da quel 6 novembre 2017 quando fu colpita da un cazzotto dal suo compagno di classe in un’allora terza liceo della città. Alla giovane, sono stati poi prescritti une trentina di giorni di prognosi. Ieri c’era anche il suo ex compagno di classe in aula davanti al giudice Claudio Prota, seduto accanto al suo avvocato. Il ventenne è accusato di lesioni ma bisognerà attendere ancora qualche mese per conoscere l’esito del processo che riprenderà il 4 giugno con l’esame di altri testi e la deposizione dell’imputato. «Quel giorno di tre anni fa», ha raccontato la vittima ieri in aula, costituitasi parte civile con l’avvocato Antonio Donato Romano, «mi trovavo in palestra per l’ora di motoria anche se ero esonerata». La giovane era seduta su una panchina insieme ad una sua amica, sentita anche lei ieri in aula. C’è stato poi il battibecco con il suo compagno e «mi ha sferrato un pugno sul naso». Subito dopo, si sono avvicinati un insegnante e un altro compagno di classe e «io ho iniziato a gridare che era uno stupido». L’allora diciassettenne è poi tornata a casa senza lamentare particolari dolori che, invece, hanno iniziato a farsi sentire la notte successiva al fatto. «Ho iniziato a perdere tanto sangue dal naso», ha raccontato fino a rivolgersi al pronto soccorso il 7 novembre del 2017. Le sono stati prescritti dieci giorni di prognosi e poi altri venti in un momento successivo. «Sono tornata a scuola dopo pochi giorni perchè avevo un’interrogazione importante ma poi sono stata costretta ad assentarmi dalle lezioni perchè il naso mi faceva male ed era gonfio», ha raccontato ancora la giovane. Che, una volta rientrata definitivamente in classe, ha trovato un’atmosfera glaciale attorno a se: «I miei compagni non mi parlavano più». E si ritiene che ciò sia dovuto alla denuncia contro il compagno di classe presentata a pochi giorni dai fatti. Subito dopo è toccata alla sua ex compagna di scuola deporre in tribunale. La versione della ventenne, però, ha smentito in gran parte ciò che ha raccontato la vittima. Non c’è stato alcun pugno, ha detto la giovane, «ma solo un contatto tra la mano semi aperta del mio compagno e il labbro di Maria ma non era pugno», ha detto, «non c’era violenza». Ha poi concluso dicendo che da quel giorno «si è chiuso il rapporto di amicizia». E ieri la testimone è uscita dall’aula senza neanche guardare in faccia la sua amica. •

Giampaolo Chavan

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