Nella chiesa di Sant’Eufemia sono custodite le più antiche reliquie di sant’Orsola in Italia e questa sera alla messa prefestiva delle 19 e domani alla funzione delle 10 l’inedita pagina di storia sarà raccontata dal parroco don Roberto Defanti e da Alberto Maria Sartori.
I documenti fanno risalire le reliquie alla fine del XIII secolo e sarebbero giunte in città dopo essere state consegnate al priore Fra Tebaldo Fabri dagli agostiniani del Convento di Colonia. Sant’Orsola è patrona dei mercanti di tessuti, delle maestre e degli educatori. All’interno della chiesa di Sant’Eufemia è raffigurata in una tela di Agostino Ugolini (1755 – 1824) con i santi Paolo e Antonio Abate collocata nel quinto altare sul lato destro della navata. La tradizione ha ispirato composizioni letterarie e opere d’arte e tra queste ultime sono celebri le Storie di sant’Orsola del Carpaccio conservate alle Gallerie dell’Accademia di Venezia.
«Sant’Orsola è stata molto popolare sino al XVII secolo e della santa è ricordato il suo pellegrinaggio a Roma», commenta Sartori. «Una vicenda che inizia in Inghilterra, era la figlia di un re. Orsola risale il fiume Reno sino a Basilea. Poi, prosegue attraverso le valli svizzere e arriva a Bellinzona. In seguito giungerà a Como, Bergamo, Ravenna e raggiungerà Roma percorrendo la strada Romea. La leggenda narra fosse accompagnata da undicimila ragazze ma forse erano solo undici. Il martirio, con molta probabilità, è avvenuto sotto l’imperatore Diocleziano». Le reliquie furono consegnate al priore Fra Tebaldo Fabri accompagnato a Colonia da Fra Jacopo da Monselice il 3 maggio 1285.