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La security della piazza «Senza rispetto è dura»

Due addetti alla   sicurezza in Piazza Erbe
Due addetti alla sicurezza in Piazza Erbe
Due addetti alla   sicurezza in Piazza Erbe
Due addetti alla sicurezza in Piazza Erbe

Non sono sceriffi. «Non vogliamo togliere l’aria a nessuno». Non sono anti movida. «Socializzare fa bene, ma questi sono i giorni del rispetto e della responsabilità». Abituati a viaggiare dentro al concetto di “ordine e disciplina. Chiamati pure loro (dai gestori dei locali), in piazza, per far rispettare la sicurezza privata. Sono i ragazzi dell’Aktwell, azienda specializzata nel settore della sicurezza, fondata da Giovanni De Zuccato, 35 anni. Piazza Erbe ha bisogno anche di loro nelle ore della movida notturna. «Aiutiamo i gestori dei locali. Devono lavorare, e i ragazzi devono tornare a divertirsi. Ma il mancato rispetto delle regole potrebbe portare a provvedimenti drastici, che tutti, oggi vogliamo evitare. Siamo abituati a stare in mezzo alla gente. Conosciamo il mondo della notte, le regole dei locali. Siamo stati chiamati per vigilare ma soprattutto per sensibilizzare i ragazzi e gli avventori ad un comportamento che non travalichi le regole». Sono state serate complicate. «Credo per tutti» aggiunge De Zuccato. Il sindaco Sboarina batte i pugni, spara l’ordinanza contro “l’alcolico bevuto in piedi“ e lancia segnali forti a chi «ha ridotto la piazza come una latrina». Riprende De Zuccato: «I gestori dei bar vogliono lavorare, ma non vogliono essere scambiati per quell che cercano il rilancio, fregandosene delle regole. Sono i primi a voler vedere rispettare le regole». C’è una piazza da gestire. «Evitare assembramenti, tavolini ordinati, bar in perfetto ordine di distanze. Ma non è facile. E tutti avvertono che si arriva da un momento durissimo, mai vissuto. Ieri sera (venerdì ndr) c’era gente ovunque. La piazza era sorvegliata e presidiata dalle forze dell’ordine. Tutti cercano di fare del loro meglio». Anche ieri sera i ragazzi dell’Aktwell erano presenti in piazza. Cinque “sorveglianti“ per la movida. «I bar devono lavorare, la gente deve capire, e noi dobbiamo sensibilizzare la gente. Altro non possiamo fare. Lavoriamo per evitare assembramenti all’interno dei bar, cercando di far rispettare le regole di distanza agli avventori». Poi, tutto passa nelle mani di chi arriva in piazza per farsi uno spritz. E venerdì sera non è andata decisamente bene. «Le foto parlano da sole» racconta ancora De Zuccato, «non si è creata di certo una situazione piacevole. Ogni fine settimana, finché dura questa situazione, saremo presenti in piazza. Ma voglio che passi il messaggio che, la nostra presenza è di tutela per i bar, ma non certo contro chi arriva per prendersi un po’ di leggerezza dopo tanti momenti di difficoltà. Aggiungo: non abbiamo avuto nessun tipo di problema con gli avventori. I miei ragazzi sono abituati a lavorare nei locali, a stretto contatto con la gente. Siamo professionisti di questo lavoro. E pure la gente non ha voglia di attaccar briga. Tutti abbiamo voglia di tornare in fretta alla normalità. Il top, oggi, è andare al bar e bersi uno spritz tranquilli». •

Simone Antolini

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