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Il compositore veronese

La musica di Geraci
alla Giornata
dei poveri a Roma

Il Coro della Cappella Sistina
Il Coro della Cappella Sistina
Giovanni Geraci, autore della composizione, Josep Sole Coll, titolare d'organo della basilica di San Pietro, fra Matteo Ferraldeschi ofm, direttore del coro guida «Mater Ecclesiae», e mons. Marcos Pavan, maestro direttore della Cappella Musicale Pontificia Sistina
Giovanni Geraci, autore della composizione, Josep Sole Coll, titolare d'organo della basilica di San Pietro, fra Matteo Ferraldeschi ofm, direttore del coro guida «Mater Ecclesiae», e mons. Marcos Pavan, maestro direttore della Cappella Musicale Pontificia Sistina

Ha risuonato anche un pezzo di Verona, questa mattina, alla messa per la Giornata Mondiale dei Poveri celebrata in Vaticano dal Santo Padre. La partitura scelta a sostegno della funzione liturgica delle 10, trasmessa in mondo visione dalla basilica di San Pietro su Rai 1, è infatti quella della «Messa Vaticano II» composta dal maestro Giovanni Geraci, direttore della Cappella Musicale della Cattedrale scaligera, e per l’occasione eseguita dal prestigioso coro della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”, diretto dal maestro don Marcos Pavan, e accompagnato dall’organista Josep Sole Coll, titolare d’organo della basilica sanpietrina.

 

Una composizione per coro a 4 voci miste e organo, scritta su temi tratti dall’omonima messa di Luigi Picchi, costituita dai celebri brani Signore pietà, Gloria, Santo, Agnello di Dio, ancora oggi tra i repertori più eseguiti delle parrocchie d’Italia. Una ricca tessitura polifonica quella creata da Geraci, attivo nella città scaligera con una fitta produzione di musica sacra e liturgica. «La mia Messa Vaticano II – dice - nasce su input della Diocesi di Verona, in particolare del maestro mons. Alberto Turco, per essere per lo più eseguita nella grandi occasioni, quali le festività liturgiche presiedute dal nostro vescovo Giuseppe», racconta, «fino ad oggi, era dunque rimasta confinata all’interno della cattedrale veronese, e all’esecuzione della nostra Cappella Musicale. Ricevere la proposta di portarla a San Pietro, è stata un’emozione indescrivibile. Nonché la conferma di aver lavorato nel solco di quelle linee guida uscite dal Concilio, secondo le quali la musica sacra deve assolvere alla funzione di favorire il coinvolgimento dell’assemblea nella liturgia anche nelle parti cantate».

Francesca Saglimbeni

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