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INVITATI VIOLENTI

La festa di nozze sfocia in rissa. Ferite due persone, una rischia di morire dissanguata

Ambulanza e carabinieri durante un intervento
Ambulanza e carabinieri durante un intervento
Ambulanza e carabinieri durante un intervento
Ambulanza e carabinieri durante un intervento

Il giorno più bello della loro vita lo ricorderanno per sempre. Non solo per la promessa di amore eterno che si sono scambiati, quanto per quello che è accaduto alla loro festa di nozze. Perchè sabato sera alle Ferrazze oltre ai balli tradizionali, al cibo del loro Paese, alla cerimonia Poruwa il ricevimento di una giovane coppia di sposi dello Sri Lanka che vive a Verona è finito anzitempo e con uno sfondo splatter perchè un quarantenne del gruppo riferibile allo sposo ad un certo punto ha preso un coltello dal tavolo del catering e ha tagliato il polso a un giovane di 24 anni, legato ai parenti della sposa. Una ferita profonda che ha reciso l’arteria, il giovane ha iniziato a sanguinare copiosamente al punto che gli amici lo hanno fasciato alla meglio e caricato in auto per guadagnare tempo e andare incontro all’ambulanza che era stata chiamata nel frattempo.

 

L’hanno bloccata per strada, il giovane è stato affidato alle cure dei sanitari e trasferito in ospedale. Ha rischiato di morire dissanguato, attualmente è ricoverato in borgo Roma nel reparto di Chirurgia della mano e fino a ieri i medici non avevano sciolto la prognosi.

 

La ragione? L’alcol ha alterato gli animi, l’aggressore stava litigando con altri ospiti, il giovane ed un amico erano intervenuti per riportare la calma e mentre uno era riuscito a interrompere la discussione il ventenne invece era diventato il bersaglio. Inevitabile l’intervento dei carabinieri di San Martino Buon Albergo, il responsabile è stato denunciato per lesioni gravi e il pubblico ministero Silvia Facciotti ha aperto un fascicolo che sarà completato con l’esito dell’intervento ma soprattutto con la definizione della prognosi: qualora fosse stato lesionato un tendine la posizione dell’ospite «molesto» si aggraverebbe.

 

Tornando a sabato sera, il ricevimento era stato organizzato in un locale che spesso ospita matrimoni e feste, era stato organizzato il catering con il cibo tradizionale, gli sposi vestivano gli abiti del loro Paese così come i circa 70 ospiti provenienti da due distinte città: da Modena parenti e amici dello sposo, un trentenne, e da Brescia quelli di lei, 25 anni. Invero prima dell’episodio più grave, sempre a causa dell’alterazione alcolica e non solo dell’euforia del momento, durante le danze un ospite bresciano era stato colpito con un pugno dal padre di una ragazza: lo aveva visto avvicinarsi un po’ troppo alla figlia.

 

La miccia si è accesa in un attimo e «armato» di uno dei grandi vassoi da portata il genitore ha cercato di colpire l’impudente al capo, quest’ultimo si è riparato e il bordo del vassoio lo ha tagliato alla mano. Preso e caricato in macchina è stato accompagnato in ospedale a San Bonifacio per essere medicato. Sarebbe bastato questo ad adombrare la cerimonia ma il clima si era surriscaldato, una seconda discussione (originata non si sa da cosa) tra persone diverse ha però attirato l’attenzione degli ospiti e in particolare del ferito. Che, comprensibilmente, insieme ad altri ha cercato di evitare che, come spesso era accaduto in passato nel corso di feste di cittadini srilankesi, degenerasse in rissa. C’è riuscito, ma a sue spese.

 

La ferita sanguinava copiosamente, il ricevimento ormai era definitivamente compromesso, gli sposi afflitti e all’arrivo dei carabinieri la maggior parte degli ospiti se n’era andata. La ricostruzione è semplice ma nulla toglie alla gravità del fatto, in fondo cercava di salvare la festa facendo da paciere.

Fabiana Marcolini

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