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Ciclo di spettacoli online

La compagnia Gino Franzi in streaming in «Pippo non lo sa»

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La locandina della compagnia Gino Franzi
La locandina della compagnia Gino Franzi
La locandina della compagnia Gino Franzi
La locandina della compagnia Gino Franzi

Per il ciclo di spettacoli online organizzati dalla compagnia Gino Franzi e dalla Società Letteraria, e trasmessi in streaming su http://www.societaletteraria.it/streamingvideo/, venerdì 22 gennaio, alle 17, toccherà a un altro cavallo di battaglia della storica compagnia veronese, dedita alla valorizzazione della cultura musicale italiana del Novecento. Si tratta di «Pippo non lo sa», sottotitolo: «Nel 1940 l’Italia canta l’America e la censura non lo sa».

Dal punto di vista musicale, nel periodo protagonista di questo testo, gli americani avevano già messo piede in Italia ancor prima dello sbarco in Sicilia del luglio 1943. E tale invasione, inizialmente pacifica, sfidando le direttive del regime a difesa delle melodie nazionali, influenzò quasi sicuramente la ritmica delle nostre canzoni, grazie alla tacita accondiscendenza dell’allora Ministero della cultura popolare. «Del resto, come si poteva censurare un Rabagliati!», si lascia scappare Stefano Modena, presidente della Gino Franzi, che ripropone il goffo tentativo di censurare i brani d’oltreoceano, i quali, «cacciati fuori dalla porta, rientravano dalla finestra, attraverso i brani ritmati passati dalle radio italiane, nelle esecuzioni, ascoltando bene, troviamo assoluta consonanza con i primi».

Un altro ‘appetitoso’ appuntamento, invece, sarà il 29 gennaio, quando sugli stessi canali, la compagnia proporrà «Menu. Cappelletti e maccheroni», dove, partendo da una intervista al famoso gastronomo dell’800, Pellegrino Artusi, in occasione dei 200 anni dalla nascita, se ne ripercorreranno i tratti biografici salienti, dall’infanzia a Forlimpopoli (e il trasferimento a Firenze) alle sue ricette più significative. Per narrare – in chiave storica e al contempo comica - di un’Italia che andava incontro all’Unità, attraverso le tradizioni culinarie dell’epoca e quella cultura del cibo che Pellegrino, autore del notissimo libro di ricette “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, contribuì a diffondere su tutte le tavole italiane.

Francesca Saglimbeni

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