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Intervista al sindacalista Stefano Ferrari

L'autista Atv: «Traffico, mascherine, sicurezza. Abbiamo parecchi problemi. E oggi sarà peggio»

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Autobus alla fermata della stazione di Porta Nuova
Autobus alla fermata della stazione di Porta Nuova
Autobus alla fermata della stazione di Porta Nuova
Autobus alla fermata della stazione di Porta Nuova

Oggi si riparte. Feste finite. Studenti di nuovo in transumanza verso le scuole, con lavoratori in attesa alle fermate. Obbligo di Green pass rafforzato, mascherina FFP2 d’ordinanza, controlli «a campione», passeggeri riottosi «talvolta realmente problematici». Stefano Ferrari è un conducente dei bus Atv, oltre che rappresentante sindacale provinciale e regionale della Faisa-Cisal, l’organizzazione che riunisce circa il 50 per cento del personale del trasporto pubblico scaligero. «Sarà una giornata “tosta“, un bel problema», ammette.

 

Perché?

Per tanti motivi, dall’uso delle mascherine alla circolazione, dall’atteggiamento dei viaggiatori alla sicurezza.

 

Qualcuno sale senza protezione, magari senza la prevista FFP2. Che fate?

Nel primo caso il mezzo va fermato, in attesa dell’intervento delle forze dell’ordine. Ed è già un’interruzione di pubblico servizio. Se la protezione non è adatta si avvisa la centrale operativa: le segnalazioni sono tante ma i controlli ci sono, da parte di Polizia locale, di Stato, Finanza e Carabinieri.

 

La situazione alle fermate?

Non è un mistero. Porta Nuova ed altri snodi cardine della città sono anche luoghi di traffici illeciti. Vigilati ma pur sempre problematici.

 

Voi conducenti quale mandato di controllo avete?

Non siamo guardie e ciò è stabilito sia a livello ministeriale che aziendale. Possiamo solo verificare che il passeggero salga con la mascherina. Se poi non fosse della tipologia corretta avvisiamo la centrale per una verifica...

 

Una proposta?

Inserire negli avvisi vocali e su pannello l’avvertenza sull’uso delle protezioni corrette. Banale ma probabilmente efficace, visto che molti ignorano tuttora la regola.

 

Il lavoro si è complicato?

Non è mai stato semplice, ora sicuramente lo è di più. Per questo, da parte di tutte le sigle sindacali, è già stata rivolta al prefetto la richiesta per un incontro. Servirà per fare il punto sui problemi.

 

C’è un problema di sicurezza per i conducenti?

«Poco ma sicuro. In altre città la salita anteriore è interdetta. E le protezioni della cabina sono maggiori. Le aggressioni non sono infrequenti, più o meno una ogni settimana, fortunatamente finora senza esiti pesanti.

 

Come vi comportate con un passeggero problematico?

Si avvisano le forze dell’ordine, abbiamo un pulsante dedicato. Spesso il protagonista scappa ma resta l’incertezza sulla possibile reazione. E comunque c’è il ritardo, che si ripercuote sul servizio.

 

Vale anche per voi l’uso delle mascherine FFP2...

Un turno con quella protezione diventa pesante, soprattutto per chi porti gli occhiali. Si respira un attimo ai capolinea ma è poca cosa. Tutto è più complicato.

 

La situazione del traffico?

Scontiamo i pochi incentivi verso l’utilizzo del mezzo pubblico, anche da parte dell’ente di Governo (Provincia) e dell’amministrazione comunale. Chi può usa l’auto, con relativo intasamento del traffico. Quanto a monopattini e biciclette... sono ovunque, incluse le corsie preferenziali.

 

Oggi ricomincia la piena operatività. Bastano le forze in campo?

Tra quarantene e contagi risulta un “deficit“ di 70-80 operatori: tutto ciò porta ad una maggiore necessità di straordinari. L’azienda ha avviato una selezione per assumere ulteriore personale. Ma la ripresa, inutile negarlo, non sarà semplice.

 

Come sono cambiati i vostri utenti?

C’è un calo generalizzato ed evidente. Pochi lavoratori ed utenti “classici“, tante persone arrabbiate, difficili talvolta da gestire. Non sarà una ripresa semplice.

Paolo Mozzo

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