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La richiesta di Sboarina e Mazzi

L'appello: «In Arena, in seimila fino a mezzanotte. Ci sono 10 buone ragioni per aprire al pubblico»

Dieci motivi per cui, dal 5 giugno, l'anfiteatro dovrebbe poter ospitare il pubblico
L'Arena, Festival d'estate 2020 (Ennevi)
L'Arena, Festival d'estate 2020 (Ennevi)
L'Arena, Festival d'estate 2020 (Ennevi)
L'Arena, Festival d'estate 2020 (Ennevi)

«In Arena, in seimila fino a mezzanotte». È questo l'appello del sindaco di Verona nonché presidente della Fondazione Arena, Federico Sboarina, insieme a Gianmarco Mazzi, amministratore delegato della Arena di Verona Srl e direttore artistico per i concerti “live” e gli eventi TV all’Arena.

 

«Facciamo questo appello con un obiettivo, alla portata nostra e delle nostre Autorità: che l’Arena di Verona, per non morire, possa accogliere nei suoi spettacoli almeno 6 mila spettatori fino a mezzanotte  e che il suo primo evento internazionale, “Il Volo – Tribute to Ennio Morricone”, in programma sabato 5 giugno e trasmesso in Italia e negli Stati Uniti d’America, possa avvenire con tale presenza di pubblico, per diffondere all’estero un’immagine incoraggiante del nostro Paese».

 

Per Sboarina e Mazzi sono molti i motivi per cui è necessario far tornare il pubblico in Arena e oltre il coprifuoco. E individuano 10 «buone ragioni»:

  1. L’Arena di Verona è un monumento simbolo internazionale di rinascita per la cultura in Italia.
  2. Da più di cento anni è organizzata per accogliere spettacoli.
  3. È il più capiente anfiteatro a cielo aperto del mondo. In epoca romana conteneva 30 mila spettatori, oggi ne può ospitare oltre 15 mila, tutti seduti, e può arrivare a sfiorare i 18mila, come accadde con lo spettacolo di Claudio Baglioni nel 2018. 
  4. Non esistono luoghi di spettacolo più aperti dell’Arena di Verona. Nemmeno gli stadi lo sono, poiché hanno gli spalti coperti.
  5. Nel 2020, in piena pandemia, l’Arena di Verona ha saputo organizzare eventi con capienza fino a 4.000 persone e non si è verificato alcun caso di contagio. Nemmeno uno.
  6. L’Arena di Verona ha presentato alle Autorità un protocollo di sicurezza dove, in 55 pagine, vengono minuziosamente descritte tutte le regole e le procedure a tutela dello spettatore.
  7. La massima sicurezza è garantita sin dall’arrivo nella grande Piazza Bra, antistante l’Arena e, poi, in tutte le varie fasi: quella di ingresso all’Anfiteatro attraverso venti varchi, durante la permanenza allo spettacolo con il rispetto del metro di distanziamento, nell’accesso ai servizi e al momento del deflusso regolato. Tutto avviene sempre in spazi aperti.
  8. Autorizzare gli spettacoli all’aperto, mantenendo il cosiddetto coprifuoco alle 22, è un paradosso; è del tutto evidente che questi spettacoli, nei mesi caldi da giugno a settembre, nascono per la partecipazione del pubblico dopo il tramonto del sole, anche per ragioni di benessere; il cinema all’aperto necessita addirittura di un’oscurità pressoché totale.
  9. Per il 2021, proponiamo di fissare la conclusione degli spettacoli alle ore 24, inderogabilmente.
  10. Proponiamo, poi, che gli spettatori possano tornare in sicurezza e tranquillità alle loro case, utilizzando come autocertificazione il biglietto d’ingresso dove sono riportati il nome del titolare e tutti i dati che servono alle forze dell’ordine per le necessarie attività di controllo.

 

 

LE REAZIONI. «È una richiesta assolutamente in linea con la garanzia e tutela della sicurezza degli spettatori e la appoggio totalmente. In questo modo ridiamo ossigeno e vita all’Arena di Verona»: l’assessore alla cultura del Veneto Cristiano Corazzari approva l’appello per estendere all’Arena di Verona la capienza a 6000 spettatori e la durata degli spettacoli fino alle 24 lanciato al governo oggi da Sboarina e Mazzi.

 

«Si tratta di una strada sostenibile e percorribile - aggiunge - che permette di strappare l’Arena da morte certa senza mettere a rischio la salute degli ospiti. Aprendo le porte a più persone e aumentando la fascia oraria degli spettacoli, inoltre, l’Arena diventerà un importante simbolo di rinascita per la città di Verona, fornendo peraltro un importante impulso al settore turistico».

 

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