<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
La manifestazione

L'appello di pace degli ucraini veronesi risuona in piazza Bra

La manifestazione in Bra
La manifestazione in Bra
Manifestazione (Marchiori)

“Slava Ukraine! Gerojam Slava!”. Il saluto tradizionale ucraino è risuonato a più riprese questa mattina in piazza Bra, insieme all'inno del Paese. “Gloria all'Ucraina! Gloria agli Eroi!", è il significato letterale, pronunciato con fierezza da un centinaio di partecipanti alla manifestazione organizzata dall'associazione Malve di Ucraina qui a Verona. Donne, giovani, lavoratori della bassa veronese, ucraini che vivono a Brescia si sono radunati intorno a un grande cuore cucito a mano con impressa sopra la forma del Paese, nel giorno del ricordo dei primi giovani morti, 8 anni fa, nella rivolta di Maidan.

“Nel 2017 avevamo stampato centinaia di volantini contro la guerra e non credevamo di doverli tirare fuori dai cassetti di nuovo”, dice la presidente dell'associazione di donne, Ivanna Buriak. “Ma il contenuto è sempre attuale e la nostra richiesta identica. Fermare una guerra iniziata nel 2014 dalla Federazione Russa sul territorio dello stato ucraino che ha ucciso oltre 10 mila persone e fatto scappare dalle proprie case più di 2 milioni di residenti nella parte orientale del Paese. Oggi come allora chiediamo il ritiro completo delle forze di occupazione dell'Ucraina e il rientro di tutti gli armamenti in Russia”.

“Sono cittadina italiana ma sono anche ucraina”, ha detto la vice presidente dell'associazione, Marina Sorina. “Sono in piazza perché questa parte della mia identità ha bisogno di essere difesa. Rivivo un momento già vissuto 8 anni fa sempre di fronte al Liston, quando con le amiche ucraine dicevamo fermate la guerra, fermate la violenza. Ora sono cadute anche le ultime illusioni. Il legame tra il nostro Paese e la Russia è sempre stato a senso unico, una molestia che a livello internazionale si chiama imperialismo”.

Chiara Bazzanella

Suggerimenti