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Il caso

Istituto assistenza anziani, membri del cda vaccinati. Le opposizioni: «Ingiustificabile, chiediamo le dimissioni»

Villa Monga dell’Istituto assistenza anziani
Villa Monga dell’Istituto assistenza anziani
Villa Monga dell’Istituto assistenza anziani
Villa Monga dell’Istituto assistenza anziani

Scoppia la bufera sul caso di alcuni componenti del consiglio di amministrazione dell'Istituto assistenza anziani che hanno ammesso di essere stati vaccinati. Vaccinazioni che non sarebbero dovute, almeno secondo i consiglieri comunali di minoranza Michele Bertucco (Verona e Sinistra in Comune) ed Elisa La Paglia e Federico Benini (Partito democratico).

 

Un'altra "tegola" su un cda accusato da più fronti di non saper gestire le relazioni sindacali e con i lavoratori sul piede di guerra per la richiesta da parte dell'Istituto di restituire parte degli stipendi ricevuti negli anni passati.

 

«È una beffa che dopo le gravissime carenze evidenziate negli ultimi anni sia dal lato della gestione degli ospiti che dal lato della gestione del personale, il consiglio di amministrazione dell’Istituto assistenza anziani si renda protagonista anche del caso delle vaccinazioni che non sarebbero state dovute», sostiene Bertucco. «A me, peraltro, non risulta che i due componenti del cda che hanno ammesso di essersi vaccinati in struttura svolgano tutta questa intesa attività di ispezione, anche perché l’Istituto ha proprio personale e propri dirigenti addetti al coordinamento delle varie attività e sedi. Pare quindi il classico caso in cui la toppa è peggio del buco» .

 

Bertucco rincara la dose: «Stessero in silenzio e pensassero piuttosto a risolvere i gravi problemi organizzativi che li hanno portati al muro contro muro con le lavoratrici e i lavoratori e con le organizzazioni sindacali. Segnato dall’incapacità e dall’ignavia anche il comportamento del Comune di Verona e della Regione Veneto che, malgrado le richieste ufficiali da parte di alcuni consiglieri comunali di azzerare l'intero cda e la direzione generale, non sono riusciti a riportare in struttura le condizioni di serenità necessarie agli ospiti per condurre la propria vita e ai lavoratori e alle lavoratrici per continuare a svolgere la propria attività» .

 

Il Pd cittadino torna invece a chiedere le dimissioni del Cda. .«I due componenti del cda non sono dipendenti dell’Iaa, non sono ultraottantenni e, stando alle loro parole, non risultano essere soggetti fragili. E anche se appartenenti ad una di queste categorie avrebbero dovuto rivolgersi ai centri vaccinali di popolazione, secondo il calendario stabilito dalle Ulss e dalla Regione», sostengono La Paglia e Benini. «Hanno detto di aver approfittato delle vaccinazioni destinate a ospiti e dipendenti perché tenuti a svolgere ispezioni nelle strutture dell’Iaa, ma la scienza ci dice che non è certo che il il vaccino acquisito metterà al riparo i soggetti “ispezionati”, specialmente se fragili. Meglio se tutti fossimo vaccinati, ma in un periodo di grave penuria di dosi l’azione di questi consiglieri appare soltanto una esecrabile azione opportunistica rivolta a saltare la fila sottraendo dosi preziose ai soggetti che ne avevano diritto prima di loro» .

 

Benini e La Paglia annunciano quindi una interrogazione e una mozione consiliare con le quali inviteranno l’amministrazione comunale di Verona, tramite il proprio rappresentante in Iaa, a chiedere le dimissioni immediate dei consiglieri. «Questo consiglio di amministrazione si dimostra sempre più inadeguato e distante dalle esigenze sia degli ospiti che dei dipendenti sui quali pende ancora la spada di Damocle di una azione legale, promossa dalla direttrice e sostenuta dal cda, che mira a spogliarli di tutte le progressioni economiche ottenute negli ultimi decenni». 

 

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