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Studio dell'Aci sul 2019

Incidenti mortali, la Gardesana Orientale tra le strade più pericolose per moto e bici

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Un incidente sulla Gardesana Orientale (archivio)
Un incidente sulla Gardesana Orientale (archivio)
Un incidente sulla Gardesana Orientale (archivio)
Un incidente sulla Gardesana Orientale (archivio)

74 incidenti su 100 avvengono nei centri abitati, 5 in autostrada e 21 su strade extraurbane. Lo dice uno studio dell'Aci, «Localizzazione degli incidenti stradali 2019» (CONSULTABILE QUI), che analizza i 36.526 incidenti (1.143 mortali), con 1.257 decessi (il 39,6% del totale) e 58.535 feriti, avvenuti su circa 55.000 chilometri di strade della rete viaria principale italiana. E tra le strade più pericolose per le due ruote (ciclisti e motociclisti) c'è la SS 249 Gardesana Orientale

 

Nel 2019 in autostrada in Italia è leggermente in calo il numero di incidenti (-1,5%) e anche il numero di morti (-6,9%), sulle strade extraurbane decrescono sia gli incidenti (-3,8%) che i morti (-6,8%), nei centri abitati, nel complesso, rimangono stabili gli incidenti, diminuiscono i morti (-5%), mentre nei piccoli centri, attraversati da strade extraurbane, anche gli incidenti.

 

A Verona gli incidenti e i morti sono aumentati: 3069 incidenti nel 2019, contro i 3028 del 2018, i morti sono stati 70 contro i 62 del 2018, e i feriti 4010 contro i 3994 del 2018. Dei morti e dei feriti, la maggior parte sono uomini della fascia 30-54 anni, conducenti del veicolo, mentre tra i pedoni i morti si concentrano nella fascia over 65 anni. Il mezzo più coinvolto in incidenti è l'automobile (nel 63,38% dei casi).

 

Tornando al dato complessivo italiano, l'orario più critico è dalle 18 alle 20, l’indice di mortalità è più elevato a marzo (4,6 decessi ogni 100 incidenti), mese che si colloca al secondo posto anche per numero di morti (135) dopo giugno (147).

Tra le strade più pericolose, l'Aci segnala la penetrazione urbana della A24 (13,2 incidenti/km), la Tangenziale Nord di Milano nel tratto Monza e della Brianza (10 incidenti/km) e la Diramazione di Catania A 18 dir (9,4 incidenti/km), per le strade extraurbane, dove la media nazionale è di 0,6 incidenti/km, il triste primato spetta alla Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga nei tratti in provincia di Milano (8,3 incidenti/km) ed in provincia di Monza e della Brianza (7,6 incidenti/km) e alla SS 131 dir - Carlo Felice in provincia di Cagliari (7,2 incidenti/km). 

Sulle strade extraurbane il 33,8% dei morti è ciclista, «dueruotista» o pedone. Nel 20,4% dei casi è deceduto un motociclista (257), nel 9,1% un pedone (115) e nel 4,2% un ciclista (53). Rispetto al 2018 i pedoni morti sono in diminuzione (erano 137, pari al 10,2%), mentre i ciclisti morti aumentano (erano 39, pari al 3%).

L’indice di mortalità delle due ruote (sia motocicli che biciclette), è molto più elevato di quello delle quattro ruote: 3,6 morti ogni 100 mezzi coinvolti in incidente, rispetto all’1,3 delle auto. Al vertice delle tratte più pericolose per le due ruote, oltre alla Gardesana Orientale, sono la SS 001 Aurelia in Liguria, il Grande Raccordo Anulare di Roma, la SS 016 Adriatica in provincia di Rimini, la SS 018 Tirrena-Inferiore in provincia di Salerno, la SS 145 Sorrentina in provincia di Napoli, la SS 006 Casilina in provincia di Roma, la Tangenziale Est-Ovest di Napoli 

 

D.B.A.

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