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LA LOTTA ALLA PANDEMIA

Il vaccino divide il mondo dei giovani veronesi

Una ragazzina riceve la dose di vaccino contro il Covid
Una ragazzina riceve la dose di vaccino contro il Covid
Una ragazzina riceve la dose di vaccino contro il Covid
Una ragazzina riceve la dose di vaccino contro il Covid

Idee chiare, pur se in contrasto. I giovani veronesi non mostrano particolari dubbi sulla scelta o meno di procedere al vaccino. Tra chi è nettamente favorevole e chi invece del tutto contrario, sono pochi a nutrire dubbi. Piuttosto qualcuno parla di prudenza, e preferisce posticipare la somministrazione delle dosi in attesa che la ricerca abbia fatto qualche passo in avanti. Nelle fila di chi non ha perso tempo e ha già effettuato quantomeno la prima dose, spiccano ragazzi e ragazze che contano casi in famiglia o tra amici e che il Covid lo hanno visto, in maniera più o meno aggressiva, con i propri occhi. Nelle famiglie invece più scettiche, in cui non vi sono stati episodi, si propende per evitare l'approccio a un prodotto che viene ritenuto ancora troppo misterioso e sotto studio.

 

«Ho già fatto la prima dose Pfizer e la seconda la avrò ad agosto», dice il 15enne Riccardo, a spasso all'Arsenale con un gruppo di amici. «La decisione è stata presa in famiglia. Mia mamma ha avuto il Covid ad aprile nonostante si fosse già vaccinata. È stata parecchio male e probabilmente senza protezione avrebbe rischiato la vita». Anche l'amico Alessandro, d'accordo con i genitori, ha già provveduto alla prima dose, per essere più sicuro in mezzo agli altri. «Il fatto che chi mi circonda sia vaccinato o meno mi è indifferente», sottolinea. Prova ne è che nel gruppetto, il coetaneo Leonardo non è vaccinato e non ha nemmeno nessuna intenzione di prenotare il suo turno. «Nessuno in famiglia si è vaccinato e non abbiamo avuto casi. Ho fatto il richiamo per la pertosse e i vaccini legati alla mia età, ma per il Covid preferiamo aspettare l'anno prossimo, quando ci saranno più certezze».

 

Idem per Maia, 16enne contraria anche al green pass che, a suo parere, rende il vaccino quasi obbligatorio. «Io e mia madre al momento non lo facciamo, non ci sentiamo a rischio», evidenzia. Zeno, 18 anni, lo farebbe invece eccome, ma il suo stato di salute gli impone qualche indagine preliminare. «Sono allergico a determinati farmaci e alimenti e sto quindi eseguendo una serie di analisi per capire se nel mio caso il vaccino possa creare criticità», riferisce. «A casa sono tutti vaccinati e per fortuna la mia fascia d'età è colpita solo per lo 0,1%. Ma ci tengo a essere in regola, anche nell'ottica della ricerca di un impiego». Maikol Guerreschi, studente di 19 anni, ha eseguito la prima somministrazione. «Non mi ammalo mai ma mia madre ha insistito», commenta. Elene, 16 anni, si vaccinerà oggi. «Ho scelto da sola, consapevole che se tutti si vaccinano la situazione migliorerà», dice convinta. «Più di un amico è stato contagiato e credo che le regole del green pass siano corrette».

 

«In famiglia non siamo vaccinati ma ora provvederemo perché iniziano a esserci troppe limitazioni», commenta la giovanissima Sara di 14 anni. Pure l'amico Niko lo farà un po' sotto sforzo. «La situazione non è rosea e piuttosto di tornare alla didattica a distanza e all'obbligo delle mascherine all'aperto penso sia meglio procedere», dichiara un po' a malincuore. Tra gli studenti maggiorenni in molti sono già passati dal virus. «L'ho avuto lo scorso agosto, probabilmente beccato su un aereo per Praga insieme ad altri amici», riferisce Ginevra Castaldini. «Uno di questi lo ha passato in famiglia e il padre è stato ricoverato. Nonostante siano passati 10 mesi ho ancora molti anticorpi e per ora non posso vaccinarmi ma ho una gran voglia di tornare alla normalità e credo che il vaccino sia l'unica soluzione».

 

Anche Alessandro Pesce, l'amico 20enne di Genova, è passato per l'odissea del Covid. «Non è stato violento ma è durato a lungo e io e mia mamma siamo stati in ballo per oltre un mese», racconta. «L'ho preso uscendo con un amico infetto che lo ha passato a tutto il gruppetto. A settembre farò un tampone molecolare per valutare la situazione degli anticorpi. La certificazione verde è sensata, ma arrivata forse con scarso anticipo».

 

La studentessa di 19 anni, Chiara Bustaggi (già alla seconda dose) è della stessa opinione. «Le novità sul green pass sono arrivate troppo improvvise», dichiara. «Ho amiche che hanno prenotato il vaccino a giugno trovando il primo posto libero a fine agosto, quindi dal 6 agosto si troveranno svantaggiate e per determinate attività dovranno ricorrere al tampone».

Chiara Bazzanella

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