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Il «truffatore» degli asili ci riprova

Mamme con i loro bimbi all’ingresso di una scuola materna
Mamme con i loro bimbi all’ingresso di una scuola materna
Mamme con i loro bimbi all’ingresso di una scuola materna
Mamme con i loro bimbi all’ingresso di una scuola materna

«Sono il dottor Buscaglia». Alle ultime scuole si è presentato così, ma in altri casi ha scelto altri nomi: a volte fittizi, a volte di veri funzionari del Ministero dell'Istruzione. Lui è un truffatore, alla cui identità non si è ancora riusciti a risalire, che negli ultimi anni ha cercato di raggirare una ventina almeno di scuole materne paritarie veronesi. Più altre decine di tentativi nel resto del Veneto. In diversi casi, almeno uno acclarato nella nostra provincia, il raggiro è riuscito e le scuole sono state «alleggerite» di alcune migliaia di euro. «VERSATE 3.500 EURO». L'ultimo obiettivo in ordine di tempo è stata la scuola dell'infanzia San Michele Arcangelo, a San Michele Extra. Martedì 30 aprile il fantomatico dottor Buscaglia ha chiamato in segreteria e chiesto di parlare con il legale rappresentante: c'era stato un errore nei finanziamenti e occorreva fare un bonifico per sbloccarli. «Una richiesta che ci sembrava strana, ma siamo rimasti al gioco e giovedì l'ho chiamato», racconta Davide Benedetti, presidente del comitato di gestione della scuola. Il truffatore evidentemente conosce bene la normativa per i finanziamenti alle scuole paritarie, normata da una legge regionale del 1980. Spulcia l'elenco (che è pubblico) di quanti hanno presentato la domanda e a quel punto getta l'amo, chiamando e sostenendo che è stata erogata una somma troppo alta o che sono stati concessi fondi che spettavano ad altri. «A me», spiega Benedetti, «ha detto che ci erano stati assegnati 3.500 euro in più e che solo restituendoli avrebbero sbloccato tutto il finanziamento». «VUOLE ANCHE IL NUMERO DI TESSERINO?» «Quando gli ho chiesto di qualificarsi», racconta ancora il presidente della scuola di San Michele, «ha detto di essere il dottor Buscaglia della tesoreria di un ente che ha volutamente farfugliato, anche quando gli ho chiesto di ripetere. Alla fine ho provato a chiedergli un appuntamento nel suo studio e a qual punto lui ha troncato la telefonata». La scuola ha sporto denuncia ai carabinieri, i quali non è la prima volta che devono far fronte a raggiri del genere. Sia il numero di cellulare di chi chiama sia il conto corrente forniti, però, non permettono di risalire al truffatore, al massimo a prestanome stranieri. E il truffatore nel frattempo non si ferma. «Mi ha pure dato un numero di tesserino», conclude amaro Benedetti, «penso che quei numeri me li giocherò al Lotto...». «SIAMO BERSAGLIATI, FATE ATTENZIONE» «Mi stupisce che questo personaggio agisca ancora indisturbato», commenta Lucio Garonzi, direttore della Fism di Verona, la federazione italiana scuole materne della quale fanno parte la quasi totalità delle scuole sotto attacco. Negli ultimi giorni le segnalazioni sono arrivate da quattro di esse, «ma negli ultimi tre- quattro anni solo nella nostra provincia i tentativi di truffa di cui siamo a conoscenza sono stati una ventina, e in un caso purtroppo è anche andato a segno». Raggiri da due, tre, quattro mila euro che vanno a colpire realtà senza scopo di lucro, nella maggior parte dei casi gestite dalle parrocchie o da associazioni di genitori. A febbraio, dopo che erano state prese di mira alcune scuole dell’infanzia dell'Est Veronese, l'associazione aveva mandato un circolare a tutti gli iscritti. Una raccomandazione alla quale la Fism richiama ancora una volta tutti: «Ribadiamo che la Regione (né altro Ente) non richiede la restituzione di contributi via telefono. Ogni comunicazione viene trasmessa tramite canali ufficiali. Si invita pertanto a diffidare di eventuali richieste di versamento di somme su fantomatici conti correnti e di segnalare il fatto alle forze dell'ordine». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Riccardo Verzè

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