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Il rogo partì dallo stanzino E Ognissanti fu distrutta

Gli animatori del Grest avevano appena terminato le attività con i bambini. Furono loro a dare l’allarme alle 19 del 18 luglio 2008: dal tetto della chiesa di Ognissanti, alla Croce Bianca, usciva del fumo. Progettata negli anni ’70 dall’architetto Lorenzo Rosa Fauzza fu terminata nel 1991 ma in dieci minuti la parrocchiale venne invasa dalle fiamme che devastarono l’interno. Pareti annerite, vetrate scoppiate e anneriti anche gli arredi. Solo il crocifisso e una statua della Madonna furono risparmiati e intatte rimasero le panche e una piccola scaletta in legno che tuttavia fu dichiarata inagibile. Ma tutto il resto andò in distrutto, compresi i confessionali. Quattro i mezzi dei vigili del fuoco che arrivarono in pochi minuti all’intersezione tra via Lucio terzo e via Barbaro ma l’incendio era insidioso, costantemente alimentato dal materiale presente nelle intercapedini e poi il tetto era formato da travi in legno. Dopo ore di lavoro lo scenario fu desolante e stando alla ricostruzione sulle origini dell’incendio i vigili del fuoco stabilirono che era partito dallo sgabuzzino che si trovava a fianco dell’’altare e che era utilizzato come deposito per scope, detersivi e sacchetti di nylon. Per questo le fiamme, originate con tutta probabilità da un corto circuito, si elevarono fino a toccare il tetto.

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