<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
La cura sono io

Il «quotidiano magico» di Ferrari e D'Andrea oltre la malattia

Fermo immagine dell'incontro online «Il quotidiano magico»
Fermo immagine dell'incontro online «Il quotidiano magico»
Fermo immagine dell'incontro online «Il quotidiano magico»
Fermo immagine dell'incontro online «Il quotidiano magico»

«Mi immergo nella vita. Volare prima di tutto. Mi piace star ferma nella calma. Questo libro è dedicato a chi vuol seguire la propria vocazione. Abbiamo bisogno anche dei grandi errori e di ritornare bambini. Danzatevi addosso. Occorre illuminarsi di se stessi. Più luce per tutti e magia. Adoro quell'istante in cui dimentico tutto e sono felice». Sono solo alcune delle frasi che la narratrice Sandra Ceriani ha letto nell'incontro on line su Facebook «Il quotidiano magico» tratte dal libro illustrato «La cura sono io. Per vivere ho bisogno di me» (Edizioni Minerva) realizzato dalla disegnatrice pugliese Valentina D'Andrea e da Maria Teresa Ferrari, giornalista, autrice e ideatrice dell'associazione La cura sono io che si occupa delle donne in relazione alla patologia oncologica.

«Quando si va a fare un controllo è bello mettere una caramella in tasca che in quel momento di ansia ti accompagna mentre ti consoli. Quella caramella è una coccola, un fuoco», ha detto la D'Andrea nel confidare al pubblico che anche gli oggetti sono importanti nella vita. Ama infatti realizzarne perché assumono significati vitali grazie al loro linguaggio apparentemente muto. Tra gli ultimi le uova pasquali di carta che non si rompono e rappresentano il senso della vita.

«Rimane sempre un po' di profumo in chi dona le rose», ha quindi aggiunto l'artista sottolineando con questa metafora la forza dell'empatia e del condividere le esperienze belle e brutte della vita, divenendo noi stessi "donne e uomini musa" della trasformazione attraverso i segni rappresentati dal tratto della matita sul foglio, nel suo caso ritratti di fanciulle sempre con gli occhi socchiusi poiché si guardano. dentro.

«Un pezzo di carta per Valentina diventa parola e suono - ha aggiunto la Ferrari - e in ogni suo disegno c'è un segreto, un incantesimo, la capacità di capovolgere le situazioni».

«Un disegno può farci cambiare il destino di una giornata - ha concluso Valentina - Il potere siamo noi. Se non partiamo da noi non possiamo cogliere le piccole cose. Possiamo essere scenografi della vita, uomini e donne».

Michela Pezzani

Suggerimenti