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«I campi siano vicini ai luoghi degli sbarchi»

Verona si candida a ospitare un centro di permanenza per il rimpatrio, ma il consigliere regionale di Centro Destra Veneto Stefano Casali, di Verona Domani, gruppo politico della maggioranza del sindaco Federico Sboarina, non approva. «Ritengo che tale candidatura sia sbagliata», dice in una nota, «in quanto, per la più solerte ed efficace espulsione dei clandestini, nonché per limitare i costi dei cittadini italiani, tali centri devono essere correttamente potenziati, ma dislocati nei luoghi ove si verificano gli sbarchi». Casali, riferendosi alla disponibilità data dall’assessore comunale alla sicurezza Daniele Polato a ospitare un centro, aggiunge: «Apprezzo l’interesse da parte dell’assessore Polato sul tema dei migranti economici, da sempre chiamati clandestini - vedasi vocabolario della lingua italiana - il quale sostiene che debbano essere identificati e rimpatriati urgentemente. Il numero attuale di centri Cie in Italia però non è sufficiente, pertanto Polato propone la città di Verona quale possibile futura ubicazione». Dunque si aprano strutture vicine ai luoghi degli sbarchi, conclude il consigliere regionale. «Sarebbe bene che il Governo predisponesse poi, dei corsi di specializzazione per le forze di Polizia e militari», precisa Casali, « affinché detti soggetti possano gestire nel modo più efficace e corretto possibile i flussi dei clandestini che accedono nella nostra nazione. È importante invece che ogni assistenza fisica e morale venga offerta ai profughi che fuggono da guerre e violenze, nel rispetto del diritto internazionale».

E.G.

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