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A Palazzo Orti Manara

Guerini racconta
la leggendaria
Maria Callas

L'incontro aPalazzo Orti Manara per Omaggio alla Callas (Brenzoni)
L'incontro aPalazzo Orti Manara per Omaggio alla Callas (Brenzoni)
L'incontro aPalazzo Orti Manara per Omaggio alla Callas (Brenzoni)
L'incontro aPalazzo Orti Manara per Omaggio alla Callas (Brenzoni)

Quando si parla della Divina i fan si muovono in massa come è avvenuto a Palazzo Orti Manara per Omaggio alla Callas, l'incontro senza però assembramento organizzato dal Museo della radio di Verona e affidato al racconto del direttore d'orchestra e divulgatore Nicola Guerini creatore e direttore artistico del Festival internazionale Maria Callas.

 

L'infanzia del grande soprano greco che in famiglia era chiamata Mary e a cui una volta divenuta famosa i veronesi si rivolgevano dicendo la Maria, è stata il perno della serata biografica che non solo ha ripercorso le tappe fondamentali umane ed artistiche di colei che sarebbe diventata il grande soprano di fama mondiale ma ha approfondito il lato meno conosciuto della Callas( 1923-1977) ovvero la sua infelicità infantile, quando la madre non la voleva.

 

Davanti a un centinaio di persone distanziate secondo le regole anti Covid Guerini è stato introdotto da Francesco Chiantera direttore del Museo della radio che ha sede a Porta Vescovo e dove l'evento si sarebbe dovuto precedentemente tenere all'aperto ma rimandato per maltempo e spostato in luogo sicuro. La storia a forti tinte della Callas ha quindi avuto inizio partendo dall'origine di quel diminutivo Mary che non era solo un nomignolo domestico ma il suo vero nome in lingua inglese sul registro all'atto del battesimo.

Nicola Guerrini racconta Maria Callas (Brenzoni)
Nicola Guerrini racconta Maria Callas (Brenzoni)

 

"Maria Callas è un soprano straordinario di nascita artistica veronese e i tre uomini che hanno determinato il suo futuro di donna e stella sono il marito Giovanni Battista Meneghini che ne determinò la formazione e la gestione manageriale, quindi il direttore d'orchestra Tullio Serafin che insieme al tenore e impresario Giovanni Zenatello hanno voluto il debutto dell'artista che sarebbe diventata la voce del '900- ha detto Guerini proseguendo- Veniva chiamata Mary in America quando era piccina seppure già vocalmente speciale. Il debutto dell'artista che sarebbe diventata una delle voci più importanti in assoluto è avvenuto a Verona il 2 agosto 1947 in La Gioconda di Amilcare Ponchielli e si portava dentro, esorcizzata dal suo talento, la malinconia di un bimba non voluta. Nel 1926, solo tre anni dopo la sua nascita era stata battezzata coi nomi di Anna Maria Cecilia Sofia Kalòs ed è sempre stata dotata fin dalla tenera età di una voce particolare , fuori dal comune per timbro, estensione e personalità, e di un talento in erba ma che si faceva più che notare fin dalle esibizioni scolastiche e al Conservatorio. L'ambiente familiare però le era ostile, fatto di tensione costante che la portava ad avere come unica valvola di sfogo il canto. Sua madre aveva perso prematuramente il figlio maschio e ne avrebbe voluto un altro ma ma invece nacque una femmina, Maria".

 

Anche le curiosità non sono mancate nella narrazione di Guerini tra cui quella riguardo un cratere sul pianeta Venere intitolato a Maria Callas, quindi la poetessa Agata De Nuccio ha declamato la poesia Un vuoto nel cosmo, e da là tu canti che Pierpaolo Pasolini, devoto della Callas e che la diresse nel film Medea, dall'opera omonima di Luigi Cherubini, le scrisse nel 1969 durante le riprese del film e poi facente parte della raccolta di liriche in friulano Trasumanar e organizar, del 1971, in cui lui parla di un vuoto nel cosmo da cui proviene la voce dell'amica. Su grammofono sono stati fatti infine girare dischi con brani celebri intonati dalla Divina tra cui un frammento da Tristano e Isotta di Richard Wagner in italiano e Casta Diva, da Norma di Vincenzo Bellini. A seguire un tributo sempre su grammofoni ai tenori Giuseppe Di Stefano e Mario Del Monaco, partner preziosi della Callas. "Ancora oggi parliamo del prima e dopo Callas- ha sottolineato Guerini- artista generosissima che ha fissato i parametri del bel canto ed è ancora oggi sempre più un vero tesoro in quanto esempio di modernità, oltre che manuale di stile, rispetto, interpretazione del gesto musicale: elementi fondamentali per un grande artista e la formazione delle nuove leve".

Michela Pezzani

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