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Il nuovo esecutivo

Il Governo Draghi si è insediato. Sboarina: «Per Verona segnali positivi, ma ci sono nodi da scogliere»

Giuseppe Conte e Mario Draghi
Giuseppe Conte e Mario Draghi
Giuseppe Conte e Mario Draghi
Giuseppe Conte e Mario Draghi

Dopo il giuramento dei ministri e il passaggio di consegne fra Giuseppe Conte e Mario Draghi, nuovo presidente del consiglio, arriva il commento del sindaco di Verona Federico Sboarina.

«La velocità nella composizione e la buona rappresentanza del Nord sono un segnale che serve ai nostri territori, tutti però aspettiamo il Governo Draghi al varco delle prove importanti per il Paese. Da sindaco di Verona confido in risposte importanti dalle figure scelte nei due ministeri con i quali la nostra città ha relazioni aperte: Cultura e Infrastrutture».

Nei due dicasteri ci sono il riconfermato Franceschini, con il quale Verona sta discutendo il tema della legge speciale per Fondazione Arena, e il neonominato Giovannini, con cui discutere «per l'ammodernamento del progetto filovia» che è in corso.

 

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«Indubbio vantaggio», continua la nota di palazzo Barbieri, «per la nostra città verrà senz'altro dall'ormai consolidato pragmatismo di Giancarlo Giorgetti in un dicastero saliente come lo Sviluppo economico e di Erika Stefani alla Disabilità, che è un tema molto caro alla mia Amministrazione. Anche dai ministri di Forza Italia mi aspetto una particolare attenzione per i nostri territori, soprattutto sul tema tanto caro ai veneti dell'autonomia. Detto questo, non è tutto oro quel che luccica. Abbiamo davanti mesi ancora duri sia sul fronte della pandemia ma soprattutto su quello della ripresa economica. Uno snodo non più rinviabile e che rappresenta la vera cartina di tornasole di Draghi. Su una cosa saliente misurerò il suo agire, sul ruolo degli enti locali nella distribuzione del Recovery fund e del taglio alla burocrazia. Sul Recovery fund i sindaci devono essere protagonisti perché sono i Comuni a erogare servizi e le figure a cui le comunità locali chiedono aiuto».

E conclude: «Solo a Verona per le infrastrutture, ferme agli anni '50, servirebbero 100 milioni di euro, altri 10 per la digitalizzazione reale dell'intera città. Ma molte altre sono le voci stimate che avrebbero bisogno di modernizzazione e che potrebbero mettere in circolo ossigeno rigenerante per dare opportunità alle 'Nuove generazioni', come dice il titolo del piano. Questo mi aspetto dal presidente Draghi, che capisca la valenza strategica dei territori e che sia un supporto concreto e tangibile per far ripartire le nostre imprese, le nostre attività commerciali e il nostro turismo».

 

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