<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
PRIMA RIUNIONE TECNICA

Giovani e alcol
«Giro di vite
da fine ottobre»

Giovani in piazza Erbe (foto archivio)
Giovani in piazza Erbe (foto archivio)
Giovani in piazza Erbe (foto archivio)
Giovani in piazza Erbe (foto archivio)

Il sindaco Federico Sboarina e il prefetto Donato Cafagna hanno coordinato, stamattina, la prima riunione sul problema della diffusione del consumo di bevande alcoliche fra i più giovani. L’obiettivo è quello di predisporre velocemente un piano coordinato di tutti gli interventi necessari, delle misure di controllo, di prevenzione e repressione del fenomeno. «Il giro di vite per arginare il fenomeno sarà operativo da fine ottobre», spiega un comunicato del Comune.

 

E dalla prossima settimana è in programma un nuovo confronto. Coinvolti, oltre all’assessore  Daniele Polato e al comandante della Polizia locale Luigi Altamura, il questore Ivana Petricca, il comandante provinciale dei carabinieri Pietro Carrozza, il colonnello della Guardia di Finanza Fabio Ciancetta, Roberta Spallone per l’Ufficio scolastico provinciale, il vicepresidente di Confcommercio Verona Nicola Baldo, il presidente di Confesercenti Paolo Bissoli e per la Ulss9 Scaligera Camillo Smacchia e Sabrina Migliozzi.

 

I rappresentanti dell’Ulss 9 hanno ricordato come, per i ragazzi con meno di 18 anni, qualsiasi tipo di consumo rappresenti un rischio per la salute, dal momento che non sono in grado di metabolizzare l’alcol. Per questo, sempre più spesso, quello che comunemente viene chiamato «coma etilico» si verifica su soggetti minorenni. Sono necessarie dunque precise strategie, che valorizzino sia la prevenzione che l’informazione. «La scuola, in particolare», dice il sindaco Federico Sboarina, «è il cuore di tutto per questa fascia di età, il punto da cui far partire i giusti messaggi ed una corretta informazione. Servono modelli positivi, come figure rappresentative del mondo sportivo veronese. Occorre un cambio di tendenza che faccia comprendere che l’alcol non è sinonimo di divertimento e di relax, ma comporta gravi rischi per la salute». «Da parte del Comune e della Polizia locale», precisa Polato, «l’attenzione non si è mai abbassata. I controlli nelle zone più a rischio, come piazza Erbe, hanno modificato i comportamenti dei giovani e giovanissimi. La stessa attività sarà portata avanti anche nella prima periferia, con verifiche mirate. Purtroppo qualche barista tiene aperto anche oltre l’orario di chiusura e fornisce alcolici anche ai minorenni. Grazie alle segnalazioni di cittadini e genitori alcune situazioni limite sono già state identificate e denunciate».

Suggerimenti