Frattura scomposta del setto nasale. Trenta giorni di prognosi. Aggredito in centro, alle tre di ieri mattina, quando stava rientrando a casa di un amico dopo aver passato la giornata a festeggiare il superamento di un esame, un parziale che lo stava tenendo parecchio impegnato ad Informatica.
Filippo Lorizio ha 22 anni, ed abita a Vallese di Oppeano. Sabato era in città a festeggiare l’esame andato bene. Una giornata passata, come dice lui, a bere. Per questo ha ricordi molto sfuocati dell’aggressione. «Stavamo camminando in corso Porta Borsari, dirigendoci verso il lungadige dove abita un amico che mi ospitava. Due amici davanti a me ed io più indietro. Mi si è avvicinato uno che mi ha chiesto se avevo un accendino, ma non ce l’avevo», dice il ragazzo, vistosi cerotti in faccia, naso chiuso per la botta e la frattura scomposta.
«Io non mi ricordo bene, so che mi sono all’improvviso ritrovato a terra, e ho iniziato a difendermi, i miei amici hanno sentito urlare e sono tornati indietro per aiutarmi». Il ragazzo ha un ricordo nitido di alcune parti dell’evento e per nulla di altre. Infatti dice che se gli si mostrassero delle foto probabilmente non sarebbe in grado di riconoscere i suoi aggressori. Però ricorda bene che erano in quattro, uno lo ha aggredito, un altro gli ha dato man forte e un altro ancora era strabiliato per quello che stava succedendo e un altro invece è scappato appena è iniziata l’aggressione. Non sarebbe in grado nemmeno di dire se gli aggressori fossero italiani o stranieri.
L'articolo completo su L'Arena in edicola e in digitale