<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
La lettera di Cafagna

Ghiacciaie e altri ruderi, il prefetto scrive ai sindaci: «Controllare lo stato dei 120 manufatti abbandonati»

Tragedia a Malga Preta

Perché la tragedia di Tommaso e Michele ci insegni qualcosa e per evitare che altre simili accadano sulla montagna veronese. È l'intento della lettera che il prefetto Donato Cafagna ha inviato ai sindaci della Lessinia dopo i fatti che hanno portato al crollo di una giassara a malga Preta in cui hanno perso la vita due bimbi veronesi il 3 luglio scorso.

 

«Sempre più in montagna», evidenzia il Prefetto, « si assiste ad una contrazione delle tradizionali attività economiche con il conseguente abbandono delle aree e dei manufatti impiegati, mentre percorsi e luoghi di ritrovo diventano meta di un turismo diffuso che impone di tenere alta l’attenzione sulle condizioni di sicurezza».

 

Partendo dallo studio condotto presso l’Università di Verona dal professor Gianmarco Lazzarin, esperto del territorio rurale di questa provincia, messo a disposizione del Comando provinciale dei Carabinieri di Verona, il Prefetto chiede quindi ai Sindaci di disporre un’approfondita analisi dello stato di manutenzione delle 120 ghiacciaie e degli altri manufatti, abbandonati e pericolanti, nei pascoli e nei campi della Lessinia, ma anche in altre zone della provincia.

 

Avvalendosi del lavoro del professor Lazzarin, ma anche sulla base delle documentazioni in possesso degli uffici, il prefetto invita ad «effettuare con i tecnici comunali una verifica finalizzata ad accertare le condizioni degli immobili e a individuare i necessari interventi di messa in sicurezza». Sulle misure adottate il Prefetto chiede infine di fornire un tempestivo aggiornamento.

Suggerimenti