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Con il Teatro Impiria

Gherardo Coltri non teme l'età e vince il premio teatrale Il Mascherone

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Una scena di «Bon Mariage»
Una scena di «Bon Mariage»
Una scena di «Bon Mariage»
Una scena di «Bon Mariage»

Quando si parla di lui, dell'attore, regista, scenografo e pittore Gherardo Coltri non si può fare a meno di pensare a Godot, suo cavallo di battaglia e al percorso che il poliedrico artista quasi ottantenne ha dedicato per tutta la sua vita al teatro, condiviso con la moglie Anna, recentemente scomparsa e che lo ha sempre sostenuto pur sulla sedia a rotelle durante ogni attività che il marito ha svolto con la compagnia La Formica da lui fondata, gruppo storico veronese.

 

Da quando Coltri ha chiuso la sua filodrammatica, però, non ha certo attaccato l'eloquio al chiodo e collabora con compagnie note tra cui Teatro Impiria con cui ha appena vinto alla 21esima edizione del concorso nazionale Il Mascherone di Bolzano, il premio come miglior attore nella commedia «Bon Mariage» scritta e diretta da Andrea Castelletti e che ha conquistato il podio come miglior spettacolo. Sette erano i titoli in gara.

 

Ambientato nel Settecento il brillante lavoro premiato nei giorni scorsi al Teatro Comunale di Gries di Bolzano, indaga con comicità e filosofia sul rapporto uomo-donna-donne durante il secolo dei Lumi ma il messaggio arriva forte e chiaro fino ai giorni nostri e calza a pennello con i temi del maschilismo e dell'emancipazione femminile.

 

Il premio Il Mascherone Città di Bolzano organizzato dall'associazione culturale Luci della ribalta. è nato nel 1994 prima come rassegna teatrale quindi è diventato concorso dall’idea di Alessandro Di Spazio che associò il nome della manifestazione ad una sua riproduzione in bozzetto de Il Mascherone, fatto quando era studente di architettura, raffigurato nella Fontana situata nel Giardino degli Aranci, ora dedicato all’attore Nino Manfredi, sul colle Aventino a Roma.

Michela Pezzani

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